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Il Consolato Territoriale di Lanciano Abruzzo Citeriore promuove le eccellenze enogastronomiche del territorio della provincia di Chieti.

Enogastronomia e cultura del territorio

 

Bollicine 2014

Relazione Serata Gourmet "I vini del Territorio “Cantina di Miglianico" e le Carni della "Marfisi Carni S.r.l."

La Chiave Bianca
I vini del Territorio “Cantina di Miglianico”, le Carni della “Marfisi Carni S.r.l.” 
18 Settembre 2014

 

La Chiave bianca e' un Relais immerso nella campagna di Cerreto, una delle otto contrade di Miglianico. Ma di cerri se ne vedono pochi perché datempi remoti questa collina e' coltivata a viti e olivi. Si avvertono, invece, l'imponenza del massiccio della Maiella a occidente e i colorisfumati del Mare Adriatico a oriente. Mare e montagna, denominatore comunedi tutto l'antico Abruzzo Citeriore, anche qui si fondono per generare una terra fertile e un clima particolare: principi fondamentali che sottilialchimie trasmutano in vino, olio, pasta, pane, ortaggi, ... con caratteristiche uniche e irripetibili. 
Il nostro Console, Giuseppe Corti, la sera del 18 settembre ci guida perapprofondire la conoscenza di questo angolo del nostro territorio dove Elena Acerra, una delle prime componenti del nostro sodalizio, ha da pococompletato il recupero e la ristrutturazione de "La Chiave Bianca", un'antica masseria di proprietà della sua famiglia che ha voluto offrire avisitatori e viaggiatori esigenti e amanti della natura e del relax; ma anche a chi desidera organizzare banchetti a base di prodotti genuini peroccasioni importanti.
Elena ci riceve con calore e ci accompagna a visitare le camere e lasala da pranzo, accoglienti e arredate con materiali naturali. Il colore bianco, che prevale su tutti gli altri, conferisce un'atmosfera elegante e, allo stesso tempo, sobria che ci fa sentire a nostro agio. 
La cena viene introdotta con antipasti a base di fiadoncini, tartare e polpettine fritte di carne e continua con un timballino di melanzane e mozzarella di bufala, due differenti versioni di hamburger ottenuti da carne di scottona prodotta da Marfisi Carni ed elaborati dallo Chef Federico Francesco Ferrero: uno dal gusto mediterraneo, l'altro più speziato. 
I vini che accompagnano i piatti serviti, premiati in importantimanifestazioni internazionali, sono offerti dalla Cantina Sociale di Miglianico, rappresentata per l'occasione dall'enologo Carmine De Iure che ce ne illustra le caratteristiche: Montepulciano d'Abruzzo DOP 2011 della linea Pietra Majella, Mellianum, prodotto con uve Montepulciano d'Abruzzo provenienti dai vigneti di collina situati a sud-est di Miglianico vinificate in purezza. Il vino e' stato sottoposto a maturazione per 10 mesi in botti di Rovere e poi affinamento per 8 mesi in bottiglia; Cerasuolo d'Abruzzo DOP 2013 della linea Murelle prodotto con uve Montepulciano d'Abruzzo provenienti dai vigneti situati sulle colline del comprensorio di Miglianico e dei comuni limitrofi vinificate in purezza senza bucce.
Durante la cena, come per confermare l'atmosfera che qui aleggia, si affacciano per un attimo in sala Michele ed Eleonora, novelli sposi – lei ancora vestita di bianco - che trascorrono qui la loro prima notte.
Brindiamo con loro al futuro che li aspetta.
Concludiamo con torta di crema e frutta, celli pieni al Montepulciano e pastiera.
La chiave "claudit et aperit", chiude e apre la porta di accesso alle cose più preziose, mentre il bianco e' il simbolo della purezza: Elena ha scelto il nome giusto per questo piccolo angolo di paradiso! 
Francesco D'Alessandro

 

Evento Gourmet "I vini del Territorio “Cantina di Miglianico" e le Carni della "Marfisi Carni S.r.l."

Union Européenne des Gourmets

Consolato Territoriale

Lanciano – Abruzzo Citeriore

 

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Lanciano, 25 agosto 2014

 

Carissimi Soci Gourmets e amici simpatizzanti,

il prossimo appuntamento Gourmet ci vedrà impegnati in contemporanea su tre fronti.

Sarà infatti l’occasione, per molti di Noi ritengo, di conoscere una nuova location La Chiave Biancaimmersa nella campagna di Miglianico, tra le verdi colline ed il mare adriatico. Si tratta di una struttura Country Chic, di proprietà della Nostra socia Elena Acerra, di nuovissima realizzazione che sono certo Vi allieterà per la gradevolezza degli interni, la cura dei particolari e per il senso di relax che vi si respira.

La cena, di cui Vi parlerò in seguito, sarà curata dallo Chef del locale e, per l’occasione, dallo Chef Federico Francesco Ferrero, medico nutrizionista e vincitore dell’edizione Masterchef 2014.

Il tema della serata sarà quello della “carne”, i titolari della Marfisi Carni di Treglio, ci descriveranno i diversi tipi, nonché tagli, di carni che accompagneranno la nostra cena dall’antipasto al dessert!

I Vini della locale “Cantina di Miglianico” che nel corso del 2014 hanno riportato importanti vittorie in occasioni dei diversi concorsi cui hanno partecipato, saranno in abbinamento ai singoli piatti. Il dott. Carmine De Iure, al cui merito sono da attribuire i numerosi riconoscimenti conseguiti dalla Cantina, ci accompagnerà nella degustazione dei vini della serata.

L’appuntamento è previsto per giovedì 18 settembre 2014, ore 20,00, segnate in agenda la data!

Spero che Voi tutti parteciperete, naturalmente con i Vostri coniugi, e che Vorrete estendere l’invito anche ad amici appassionati di buon vino e buon cibo e che potrebbero essere interessati ad aderire alla nostra Associazione.

Il costo della serata sarà sulle 20,00 / 25,00 euro a persona. Naturalmente si tratta di un prezzo di tuta cortesia che la Nostra socia ci ha voluto riservare per l’occasione. Mentre i vini saranno gentilmente offerti dalla Cantina di Miglianico.

 Nella speranza che l’incontro così come organizzato possa riscontrare il Vostro interesse Vi prego di darmi conferma della Vostra partecipazione entro lunedì 15 settembre 2014.

Vi avverto, inoltre, che non potremo essere più di 34 persone, pertanto verrà data priorità in ordine cronologico di prenotazione.

Un caro saluto.

                                                                                       Giuseppe

 

 

 

 

Relazione Evento Gourmet "Storia della Viticoltura in Abruzzo"

Azienda Agricola Colle Frisio

Storia della “Viticultura in Abruzzo”

12 aprile 2014

 

I Gourmets dell'Abruzzo Citeriore con il Console Giuseppe Corti e i soci dello Slow Food di Lanciano con la Fiduciaria Silvana Pasquini hanno deciso di trascorrere insieme un pomeriggio presso uno dei più interessanti produttori abruzzesi di vino: la Cantina Collefrisio.

Amedeo De Luca e Antonio Patricelli ci accolgono il sabato pomeriggio di un volubile 12 aprile. Insieme a loro ci accolgono anche il vento, qualche goccia di pioggia e il contrasto tra il grigiore del cielo e il verde di una primavera che quest'anno arriva a singhiozzo.  Collefrisio e' un'azienda vitivinicola attiva da due lustri nella provincia di Chieti con vigneti a Giuliano Teatino, Ortona e Frisa. La cantina si trova nel territorio di Frisa, al confine con il rigoglioso pianoro ortonese delle 'Piane di Maggio', su uno splendido terrazzo che sovrasta la Valle del Moro, incastonata tra le file ordinate delle viti a tendone e le chiome ondeggianti di pacifici olivi.

Una cantina per metà sotto terra, per non disperdere il freddo necessario alla   lavorazione e conservazione di mosti e vini, e per metà al piano terra, per la ricettività e gli uffici, con ampie vetrate che consentono al territorio circostante di entrare e diventare esso stesso uno degli ingredienti dei vini Collefrisio.

Restiamo affascinati dallo scenario intorno a noi che spazia dalla Maiella, ancora innevata, alle colline circostanti disseminate di vigneti e oliveti, fino al mare..

Sotto di noi la Valle del Moro scavata, con il suo eterno fluire, da una vena d'acqua che nasce dalle nevi della Maiella e si ricongiunge  all'Adriatico.

Questa valle e' stata teatro di una delle pagine più sanguinose della storia recente quando sul 'Moro River' si fronteggiarono le truppe alleate con i battaglioni di paracadutisti tedeschi che avevano l'ordine tassativo di resistere! I segni di quella violenza sono rimasti fino ad oggi impressi nel grande gelso che sopravvive davanti all'ingresso della cantina e conserva ancora conficcata nelle sue fibre la scheggia di una granata.

Mentre sostiamo tra i tini di fermentazione in acciaio, Amedeo e Antonio, viticoltori per nascita, tradizione e convinzione, ci raccontano la loro storia: quella di un sogno  che un giorno di dieci anni fa e' diventato realtà con la costruzione della cantina.

Poi la sfida: produrre vini di qualità e conquistare nuovi mercati.

A giudicare dalle 450.000 bottiglie che ogni anno in gran parte esportano nel nord Europa, in Giappone e in America hanno raggiunto anche questo obiettivo.

La loro è una storia di coraggio, impegno e passione testimoniata dalla qualità dei vini prodotti.

Ci accompagna in questa visita anche il prof. Franco Cercone, diventato ormai nostro grande amico, che, per l'occasione, ci parla della storia del Montepulciano d'Abruzzo, un vitigno che e' strettamente legato al nostro territorio da più di duecento anni e che qui ha trovato condizioni pedoclimatiche che lo hanno reso unico e in grado di produrre vini la cui eccellenza non è ripetibile in altre aree geografiche. Poi ricorda - qualora fosse ancora necessario - la diversità tra il vitigno Sangiovese usato per la produzione del vino nobile di Montepulciano e il nostro vitigno Montepulciano d'Abruzzo usato per produrre il vino omonimo.

Franco ci parla anche della 'Lacrima di Tollo', un altro vitigno del nostro territorio ormai scomparso.

I risultati di queste sue ricerche sono stati raccolti in pubblicazioni che, purtroppo, sono diventate una rarità.

Intanto lo staff di Collefrisio non perde tempo e ci prepara piatti della più genuina tradizione abruzzese: pane e olio extravergine di oliva, pizza scima, peperoni arrosto, pallotte cacio e ovo, pancetta affettata, formaggio fresco, pasta e ceci, panna cotta: tutto nel segno di una austerità che coniuga la ricchezza di sapori antichi con una atmosfera resa familiare dai nostri ospiti.

E restiamo ammaliati dai vini che degustiamo:

Trebbiano d'Abruzzo DOC 2011 in purezza affinato in acciaio, dal colore giallo paglierino, con riflessi verdastri, sentori di note fruttate di pera e pesca, gusto fresco e persistente con buona struttura.

Cerasuolo 2013  prodotto con Montepulciano d'Abruzzo vinificato in bianco e affinato in acciaio: colore rosa cerasuolo, sentori di fiori, ciliegia e amarena, dal sapore fresco e persistente

Montepulciano DOC 2009 affinato per metà in acciaio e metà in barrique: colore rosso rubino, con sentori di frutti di bosco, amarene e confetture, sapore equilibrato, persistente con ottima struttura.

Abbiamo poi il privilegio di degustare in anteprima una nuova creatura 'sparkling', metodo classico, che si presenta con sottili e persistenti bollicine e un aroma fascinoso. Prodotto da un sapiente assemblaggio di 60% Pinot nero e 40% di Chardonnay e non aggiungiamo altro perché i padroni di casa vogliono riservare una sorpresa agli amanti del genere quando, a breve, sarà commercializzato. Possiamo solo dire che non resteranno delusi!

Ognuno di noi ha liberamente abbinato i cibi e i vini alla ricerca del connubio più sapiente e gratificante.

E abbiamo riscoperto ancora una volta il gusto e i sapori di una terra antica e forse anche alcuni suoi segreti dimenticati: una terra nella quale orgogliosamente affondano le nostre radici e una tradizione di cui possiamo essere fieri.

Francesco D’Alessandro

 

 

Evento Gourmet "Storia della Viticoltura in Abruzzo"

Union Européenne des Gourmets

Consolato Territoriale

Lanciano – Abruzzo Citeriore

 

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Lanciano, 26 marzo 2014

 

Carissimi Soci Gourmets e amici simpatizzanti,

Il prossimo appuntamento Gourmet è con la Storia della “Viticultura” in Abruzzo, nonché con la Storia del “Re” dei Vini Abruzzesi “Il Montepulciano d’Abruzzo” e con la Storia, ancora “segreta”, della “Lacrima di Tollo”.

Il nostro Mentore, neanche a dirlo, sarà il Prof. Franco Cercone che ha dedicato anni di ricerca per ritrovare le fonti storiche delle origini della viticultura e dei suoi prodotti nella nostra bella regione.

L’incontro, all’insegna del Vino a tutto tondo, sarà presso l’Azienda Agricola COLLEFRISIO, immersa nelle Colline di Frisa e che, basandosi sulla esperienza di tre generazioni di viticoltori, è un’azienda attenta alla natura ed al prodotto, in allegato Vi invio una scheda di presentazione dalla quale potrete ben capire lo spirito di questi viticoltori.

L’appuntamento è previsto per sabato 12 aprile 2014, segnate in agenda la data!

Il programma è di incontrarci nel pomeriggio alle 16,30 circa , ma sarò più preciso una volta avute le adesioni, e sperando in una bella giornata di primavera inizieremo con un Tour nelle vigne che circondano l’azienda, per poi proseguire all’interno in cantina e, quindi, raggiungere la bella sala con vetrata sul verde dove il Prof. Cercone ci racconterà la storia dei nostri vigneti che, a dispetto di molti, è più antica di quello che si potrebbe credere!

A conclusione della serata avremo una degustazione di tre vini offerti dall’Azienda accompagnata da un Light dinner. Il costo si aggirerà intorno alle 15,00/20,00 euro a persona, sarò più preciso in seguito.

Sono particolarmente contento del fatto che l’incontro sarà condiviso con la Condotta di Lanciano dello Slow Food che ha accolto l’invito che abbiamo loro rivolto.

Naturalmente e come sempre l’Evento Gourmet è aperto non solo ai coniugi ma anche ad amici cui vorrete estendere l’invito.

Nella speranza che l’incontro così come organizzato possa riscontrare il Vostro interesse Vi prego di darmi conferma della Vostra partecipazione entro il 9 aprile 2014.

Un caro saluto.

                                                                                       Giuseppe

 

 

Relazione Evento Gourmet "Bollicine 2014"

Bottega Culinaria Biologica

" Bollicine "

6 Dicembre 2014

 

Cinzia Mancini e' Maestra di Cucina e titolare della Bottega Culinaria Biologica in un casolare immerso nel verde, tra i vigneti di San Vito, dove il respiro dell'Adriatico si fonde con il lieve alito che giunge di sera dalla Maiella.

Nicola Roni e' Sommelier professionista per lavoro, ma ancor piu' per passione, perché non si conquista - come lui ha fatto nel 2005 - il titolo di miglior enotecario indipendente del mondo o - nel 2007- di ambasciatore dello Champagne se dentro non ti senti bruciare il fuoco della passione che oggi lui manifesta anche attraverso il sodalizio che ha avviato con le bollicine più famose di Francia e che ha trasformato nella sua principale attività di importatore.

Cinzia e Nicola la sera di venerdi 6 dicembre 2013 ci hanno regalato una serata durante la quale il dialetto abruzzese parlato tra i vigneti delle colline dannunziane di San Vito  e il francese dei vigneron di Damery, piccolo borgo nel territorio di Epernay adagiato lungo la valle della Marna - nella regione della Champagne - si sono incontrati e hanno dialogato per tutta la serata in un crescendo inaspettato di sensazioni e di emozioni.

La forza e la gentilezza di semplici piatti tradizionali sapientemente rielaborati dalla signora Mancini si sono armonizzate con la complessità del sapore e degli aromi dello Champagne, il vino dei re (o del re dei vini?).

La successione dei piatti: insalata russa di baccalà - zuppa di ceci di Caprafico, vongole, zafferano e gnocchi di pane al pomodoro - ravioli di ricotta vaccina, acqua di stracciata e olio alle noci - maialino, gel all'arancia e mele caramellate -  piccola pasticceria. 

È' stato il trionfo dell'estetica, della carnalita' e della sensualità', forse le stesse che, nel vicino promontorio, ispirarono il poeta soldato mentre  vi ambientava l'epilogo della storia di Giorgio e Ippolita nel Trionfo della morte!

Sensazioni stemperate e ammorbidite dalla spiritualità che il monaco benedettino nell'Abbazia d'Hautvillers riuscì a conferire al suo vino 'petillant' di cui la Maison Jean Noel Haton, nel solco della tradizione, produce versioni differenti che Nicola Roni ci ha presentato.

Abbiamo degustato il Brut Classic - un assemblaggio di Pinot Meunier 60% con Pinot Noir 40% - il Brut Reserve - oPinot Meunier 35% con Pinot Noir 35% e Chardonnay 30% - e il Brut Millesime' 2007 - Pinot Noir 50% con Chardonney 50%.

Nella vita ci sono due cose che bisogna fare in silenzio: pregare e degustare un buon vino!

Nonostante il clima conviviale anche noi, a tratti, siamo rimasti senza parole davanti alla lucentezza, al perlage, alla finezza dei sentori floreali, fruttati e speziati ... 

Un universo che Nicola, tenendoci per mano, ci ha aiutato ad esplorare accompagnandoci anche attraverso le tappe del viaggio lungo e affascinante che parte dalle semplici bacche bianche e rosse e che, attraverso le alchimie del dégorgement, dosage, prise de mousse, pupitre, remuage, ... arriva fino  alla materializzazione dell'oro alchemico: lo Champagne!

Sembra che Dom Perignon, nonostante fosse astemio, oltre al metodo Champenoise abbia inventato anche la flûte, il bicchiere piu' adatto per apprezzare le caratteristiche del vino con le bollicine e che, pur sostituito per un po' di tempo dalla coppa che riproduceva la forma del seno perfetto di Madame Pompadour, ancora oggi continuiamo a usare. 

Flûte significa flauto e come da un flauto abbiamo percepito una musica lieve fatta di note profumate, sfumature aromatiche, sentori vegetali, di nocciola, di sottobosco, toni tostati e di pasticceria, ...

Nonostante la temperatura invernale la serata e' stata riscaldata oltre che dai piatti e dallo Champagne, anche da una rappresentanza di amici Gourmets di Pescara Abruzzo Ulteriore guidati dal Console Francesco Ciattoni.

Su tutto aleggiava il calore umano e l'accoglienza del  Console di Lanciano Abruzzo Citeriore Giuseppe Corti e della moglie Ersilia, impareggiabili ospiti, che hanno organizzato la serata, come sempre, nei minimi dettagli.            

Francesco D’Alessandro

 

 

 

Evento "Bollicine 2013" I protagonisti

Menù "Bollicine 2013"

Evento Gourmet "Bollicine 2013"

Union Européenne des Gourmets

Consolato Territoriale

Lanciano – Abruzzo Citeriore

 

 

Lanciano, 10 novembre 2013

 

 

Carissimi Soci Gourmets e amici simpatizzanti,

il prossimo appuntamento, che vi anticipo così da poterlo mettere in calendario, sarà per Venerdì 6 Dicembre, ore 20,30, presso la BOTTEGA CULINARIA BIOLOGICA in C.da Pontoni n. 67 a San Vito Chietino, il tema sarà quello delle "Bollicine" che saranno rigorosamente francesi.

L'idea è nata dal desiderio di mettere in abbinamento due "eccellenze" del territorio: il Sommelier Nicola Roni, che nel 2005 si è aggiudicato il palmares di miglior Sommelier del mondo e che oggi si dedica alla Sua grande passione gli Champagne, e la Maestra di cucina Cinzia Mancini, titolare della Bottega Culinaria Biologica, che da 7 anni con profonda passione per i prodotti del territorio crea ricette che seppur rifacendosi a quelle tradizionali si accostano alle nuove tendenze della cucina moderna.  Una cucina che si ispira alla scomposizione e ricomposizione delle materie prime, dando vita ad una dolce armonia di sapori, odori e forme.

Abbiamo così deciso di unire le eccellenze del territorio con quella francese per antonomasia.

Il menù sarà in abbinamento con gli Champagne indicati dal Sommelier che nel corso della serata ci racconterà le Storie ed i Segreti di questa bevanda alcolica che molti considerano, a torto od a ragione, la migliore al mondo.

La serata verrà condivisa con gli amici Gourmets del Consolato di Pescara e sarà l'occasione per gli auguri natalizi e per brindare assieme ad un 2014 speriamo migliore per tutti noi. Non è ancora definito il costo della serata, appena mi sarà possibile ve lo comunicherò.  Vi prego di darmi le vostre adesioni entro Mercoledì 4 Dicembre.

Nell'augurarmi di vedervi tutti presenti, l'occasione mi è gradita per inviarvi un caloroso saluto.

                               Giuseppe

 

 
Relazione serata Gourmet "Pasta a la Trappetara ed i vini della Cantina Spinelli""

Ex Frantoio Famiglia Martelli
“L’maccarùne a lu Trappetàre” (Pasta a la Trappetara) ed "I vini della Cantina Spinelli"
29 Novembre 2013

 

Il primo incontro ufficiale del neo costituito Consolato ci vede riuniti presso l'ex Frantoio della famiglia Martelli, dove veniamo calorosamente accolti dal Socio Gourmet Carlo, dal fratello Alfredo e, naturalmente, dalla moglie di Carlo, Niva, che oltre ad essere degli eccellenti padroni di casa sono raffinati Gourmets.
L'evento è più che gustoso poiché ci da l'occasione di rivivere una tradizione oramai scomparsa e che rimane nella memoria dei pochi che l'anno vissuta.
Tra la fine di ottobre e dicembre, ieri come oggi, è il momento della raccolta e, successiva, spremitura delle olive e se molti possedevano, e possiedono, anche solo qualche pianta di ulivo, non tutti hanno il privilegio di possedere un frantoio; così finita la raccolta delle olive, oggi come ieri, ci si reca presso il frantoiano per la loro spremitura.
Ed in queste giornate di fine autunno, dopo ore di intenso lavoro, prima nei campi e poi al frantoio, quasi una corsa contro il tempo perché l’oliva va spremuta subito…….. che, ad operazioni completate, iniziava il prelibato banchetto.
Neanche a dirlo, l’elemento principe era l’olio, rigorosamente di giornata, che veniva utilizzato dal primo piatto per condire tutta la varietà di altre pietanze che ciascuno portava da casa.
Seppur non affranti dal duro lavoro di raccolta e spremitura, anche noi abbiamo goduto delle eccellenze della cucina, ma prima di dare il via alla danza del cibo il Gurmet Carlo, che ha fortemente voluto questa bellissima serata per sollecitare la memoria di ragazzo che osservava la frenesia di quelle giornate, ci porta nel cuore dell’antico frantoio e con dovizia di particolari ci mostra quelli che sono i resti di una storia andata. Ammiriamo, così, la Pressa delle Fonderie Mari, oggi non più esistenti, i dischi della ditta Fontana, un tempo in fibre naturali e successivamente in plastica; ci immergiamo, anche se solo per pochi attimi, con i racconti di Carlo in un mondo oramai fuggito fatto di naturalezza, fatica ma anche gioia, essenzialità, concretezza e, forse, tanta felicità data dalle cose semplici ed a portata di tutti!!!
Dopo questa presentazione torniamo nella stanza che ci ha accolto, un tempo divisa in due. In quella che una volta era la stanza d’ingresso, la più piccola, dove troneggiava la vecchia macina in pietra girata da una mucca, si proprio una mucca, ci accoglie un ricco tavolo imbandito con quelli che oggi definiamo antipasti. Assaggiamo le Sarde fatte a pezzettini ed immerse, assieme all’aglio tritato ed il prezzemolo, in un abbondante olio di oliva extravergine appena spremuto, passiamo poi ai Fagioli, quelli borlotti, bolliti e conditi con l’olio, di cui sopra, e la cipolla. Tre tipi di Olive, la Cucca (curata con sale e buccia d’arancia), la Verde in salamoia e la Verde classica suggellano il passaggio ai Friarelli, che non sono altro che i peperoni verdi dolci, gli ultimi di stagione, cotti interi, ma senza anima, in padella con uno spicchio d’aglio vestito e sale. A seguire i classici Peperoni Arrosto ed i Bastardoni fritti che non sono altro che i piccoli peperoncini rossi secchi (tradizionalmente conservati legati ad uno spago ed appesi) fritti interi, anche questi senz’anima, in una padella con molto olio.
Se un tempo era l’acquat la bevanda che accompagnava il desinare al frantoio, vino molto leggero che in occasione della vendemmia (che coincide con la raccolta delle olive) i contadini ottenevano dalla spremitura della seconda torchiatura dei raspi d’uva e che aveva il pregio di essere molto dissetante e poco alcolica, oggi sono stati i vini della Cantina Spinelli, generosamente offerti da uno dei titolari, Adriano, ad abbinarsi al nostro cibo. I vini degustati hanno contemplato solo prodotti da uve Montepulciano; in primis della linea “Terre d’Aligi” il Cerasuolo d’Abruzzo 2012, ottenuto dopo una breve macerazione a freddo con pigiatura soffice e fermentazione a temperatura controllata, di colore rosso ciliegia, profumi fruttati ed alcune note floreali, fresco ed equilibrato; poi, sempre della stessa linea il Montepulciano d’Abruzzo 2011, vino di buona struttura, rosso rubino e sfumature violacee, con profumi di frutta rossa e note speziate; infine il “Tatone” Montepulciano d’Abruzzo 2010, prodotto con uve in parte coltivate con il tradizionale sistema a “tendone”, affinato per 24 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia, il cui colore è un brillante rosso violaceo con riflessi porpora, profumo di amarena e note di cuoio e cacao, uno dei prodotti di punta della famiglia Spinelli.
Dopo sì tanto mangiare, preludio al clou della serata, abbiamo preso postazione nella bella tavola imbandita per gustare i famosi “L’maccarùne a lu Trappetàre” .
Un primo di cui oggi molti ignorano le esatte origini ma che si è diffuso con il nome di di “pasta aglio olio e peperoncino alla Lancianese”.
Anche se la differenza di base è notevole. Come accennato la pasta così detta alla “Trappetara” la si mangiava solo nei frantoi durante la spremitura delle olive, utilizzando l’olio fresco spremuto di giornata.
L’altra versione invece viene preparata tutto l’anno.
Anche d’Annunzio la menziona in un passo del Trionfo della Morte. E’ Ippolita che la gusta all’esterno dell’Eremo di San Vito Chietino. 
Gli ingredienti sono l’olio di giornata, 750 gr. per ogni kilo di pasta, 1 testa d’aglio rosso intero, uno spicchio per ogni 100 gr. di pasta, pepperoni rossi secchi docli, così detti “ le corna di capra”, un peperone per 100 gr. di pasta, ed un peperoncino piccante per 200/300 gr. di pasta. La caratteristica del piatto è che la pasta, preferibilmente le linguine, galleggino nell’olio (emulsionato con parte dell’acqua di cottura della pasta) ……..fidatevi, davvero buone!!!
Questa delizia è seguita dal “Baccalà di Zia Teresa”, zia dei padroni di casa, accompagnato da contorno di finocchi e arance, conditi dall’immancabile olio “nuovo”, sale e pepe, dalla cicoria di campo lessata e tritata in padella con aglio, olio e peperoncino.
La conclusione non poteva che essere con i dolici natalizi per eccellenza, i calcionetti con castagne ed i tarallucci, ossia i “cellj r’pieni”, con marmellata d’uva e mosto cotto.
La serata si conclude in allegria ma non senza prima aver fatto un ripasso dei termini dialettali con i quali i frantoiani e i contadini individuavano attrezzi e cibi: la banchin (tavolo del frantoio ricoperto di stagno dove si lavorava la pasta delle olive), lu mitr (misura del frantoio) lu mapp (disco che serviva a raccogliere l’olio che galleggiava nell’acqua vic), la pascùi (attrezzo per pesare......), lu cuccione (attrezzo per prendere l'olio di circa tre litri), lu purcell (contenitore di acqua residua con rimanenze di olio) e, naturalmente lu trappetàre nome singolare maschile di chi lavora a lu trappìte (frantoio) e che al femminile non esiste! E le donne che lavoravano, e lavorano, anche più degli uomini ? non son altro che "la mòjie d' lu trappetàre" !!!
Ersilia Caporale