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Il Consolato Territoriale di Bologna - Modena - Ferrara - Reggio Emilia promuove le eccellenze enogastronomiche del territorio.

 

 

 

 

Conviviale del 31 gennaio 2019

Ristorante La Terrazza - Bologna

Per cominciare questo nuovo anno "Gourmet", per dare seguito ad alcune richieste pervenutemi e considerando anche che nel frattempo molti nuovi amici sono entrati a far parte della nostra famiglia, ho pensato di riproporre un tema già oggetto di una conviviale del 2011 che riscosse un buon gradimento ("il tortellino nei secoli").

La prima parte della serata è stata dedicata alla storia del nostro piatto tradizionale più famoso ed amato. Quando è nato? che gusto aveva? con quali ingredienti veniva preparato nel corso dei secoli?

Visti gli studi effettuati da alcuni anni sull'argomento dal titolare del Ristorante La Terrazza Tiziano Zirondelli, la figlia Cora ha risposto a tutte queste domande intrattenendoci con una piccola conversazione che ha  accompagnato la degustazione di quattro antiche ricette dal 1300 ai giorni nostri (del 1300, 1500, 1800 e 1900).

Degno di nota infine il dessert "semifreddo all'arancia" ideato dalla famosa Chef Signora Anna Gennari (prima donna in Italia ad essere insignita della prestigiosa onoreficienza del "Cordon Bleu" francese).

La serata ha avuto successo in quanto non solo momento di aggregazione ludica, ma anche momento di approfondimento della conoscenza dei nostri prodotti più tipici, che peraltro è anche una finalità della nostra associazione.

Era presente alla nostra conviviale anche il 1° Vice Presidente Nazionale Antonio Masella e Signora Rosa e alcuni Soci del Consolato del Veneto.

Al termine della serata prima dei saluti finali a tutti gli intervenuti è stato presentato il nuovo Socio Aldo Berti entrato nella nostra famiglia Bolognese.

Ecco quindi il menù completo della serata:

Aperitivo di Benvenuto

 

Primi

- Evoluzione della ricetta del tortellino nei secoli

(4 ricette dal '300 a oggi)

"Lambrusco" Cantina Otello Ceci

 

Secondi piatti

- Coniglio disossato ripieno con contorni

carciofo al tegame e patata fondente

- Assaggio di tempura di pollo

"Riesling Malagò" Cantina Vallania

 

Dolce

Semifreddo all'arancia

Queste sono le ricette e notizie sulle quatto tipologie degustate:

"Torteleti de enula con brodo" (1300)

Ricetta fedelmente riprodotta dal Libro di cucina del sec XIV - di Ludovico Frati tratto dal Codice Casanatense

"Se tu voy fare torteleti de enula con brodo, toy caponi o tuo' de la carne del bo per xii persone, toy iij libre de lonza de porcho e toy tri cassi passi fini e toy tri onze de specie fine e dolze e forte mesedate e ben zalle e toy do derate d' enulla e toy xx ova e toy la lonxa del porcho e mitila a lessare con essa la enola ben monda, e quando è ben cocta bati la lonza la enulla insieme e no metere tuta la enola. Toy lo caxo che tu ay e pestalo con la lonza e mitige le specie e l' ova dentro tanto che baste e fa che non sapia tropo de enola e mena insieme ogni cossa e fay batuto e po fay i tortelli pizenini in fogli de pasta zalla. Questi tortelli volle essere ben zali e potenti de specie".

Il fatto stesso che l'ignoto autore di questa ricetta trecentesca definisca la vivanda "tortelli pizenini", tortelli piccini, confezionati con "fogli de pasta zalla", fa veramente pensare ai tortellini o ai cappelletti (purtroppo non conosciamo la loro forma precisa). E' vero comunque che la presenza dell'enula e delle spezie produce una certa perplessità nell'avvicinarli alla tradizionale minestra emiliana, anche se è vero che, attraverso i secoli, essa ha certamente perso per strada alcuni degli ingredienti originari della farcia per acquistarne altri come la mortadella, il prosciutto, il midollo (fino all'inizio dell'800 era un componente basilare del ripieno mentre oggi sono in pochi a usarlo) e - in certe ricette "spurie" - anche il petto di tacchino che, come si è già detto, è un animale da cortile giunto in Europa dopo la scoperta dell'America. Pressochè analoga alla precedente è anche la versione per preparare tortelletti d'ella in brodetto che è racchiusa in un altro testo culinario trecentesco, quello rappresentato dal codice 1071 della Biblioteca Riccardiana di Firenze, pubblicato nel 1890 da Salomone Morpurgo per i tipi di Zanichelli col titolo LVII ricette d'un libro di cucina del buon secolo della lingua - Anche in questo caso la protagonista è l'enula (ella):

"Se vuoi fare tortelletti d'ella a brodetto di capponi o di carne di bue per XII persone, togli tre libre di bronca (lonza) di porco e tre casci passi, fini, e togli IIII oncie di spetie forti e dolce, fine mischiate e bene gialle, e togli due derrate d'ella, e con esso ella, ben monda; e quando è bene cotta la bronca del porco, battila molto, e batti per sè l'ella. E togli il cascio che tu ài, e pestalo bene con la bronca, e mettivi dentro delle spetie e l'uova tanto che bastino; e mettivi d'ella quantità che tu ne sapia poco: e di questo battuto fai tortelli piccolini con ispoglio di pasta gialla. Questi tortelli vogliono essere gialli e potenti di spetie; e dagli per iscodella con buona peverada e con cascio grattugiato."

Sempre nello stesso codice della Riccardiana si trova un'altra ricetta per la preparazione di tortelletti a brodetto, anch'essi a base di lonza di maiale, uova, formaggio e spezie, ma con l'aggiunta di uva passa, prezzemolo, datteri, maggiorana (persa) e zafferano. Con questo ripieno ben amalgamato si imbottivano "tortelli piccoli" fatti con "ispoglio di pasta", che però venivano fritti con strutto oppure cotti in brodetto di mandorle e poi serviti con una buona spruzzata di zucchero. Sia la prima versione che quella in guazzetto sono molto lontane dai nostri tortellini.

Un discorso analogo può farsi per i crispelli di carne o vero tortelli e ravioli, di cui ci offre due varianti lo stesso codice bolognese dell'Universitaria nel brano dato alla luce da Francesco Zambrini (si tratta del Libro della cucina del secolo XIV inserito nella "Scelta di curiosità letterarie inedite o rare" edita dalla Commissione per i testi di lingua che ebbe fra i suoi animatori anche il Carducci):

I - "Prendi ventresca di porco scorticata, lessala, e tritala forte col coltello. Togli erbe odorifere bona quantità e pestale forte nel mortaio, mettivi su del cascio fresco con esse et un poco di farina e distempera con albume d'uova, sì che sia duro. E preso del grasso del porco fresco in bona quantità, metti in la padella, si che bolla, e fàne crispelli; e cotti cavati e mettivi su del zuccaro."

II - "Togli cascio fresco, trito forte, mettivi un poco di farina e distempera con albume d'ova, si che sia spesso; metti a cuocere con lardo, come detto è di sopra, e mettivi su zuccaro, come nell'altra."

Nessuna di queste proposte, che ci giungono dal secolo XIV, possiede titoli decisivi per essere collocata alle radici dell'albero genealogico della classica specialità petroniana.

 

"Per far tortelletti con la polpa di cappone" (1500)

Pestinosi nel mortaro due polpe di due petti di capponi, che prima siano stati alessati con una libra di midolle di bove senza ossa, tre oncie di grasso di pollo e tre di zinna di vitella alessata. Quando ogni cosa sarà pestata, giungavisi una libra di cascio grasso, otto oncie di zucaro, una oncia di cannella, meza oncia di pepe, zafferano a bastanza, meza oncia tra garofani e noci moscate, quattro oncie di uva passa di Corinto ben netta, una brancata tra menta, maiorana e altre erbette odorifere, quattro rossi d'uove fresche e due con il chiaro. Fatta che sarà la detta compositione di modo che non sia troppo salata, habbiasi uno sfoglio di pasta alquanto sottile, fatto di fior di farina, acqua di rose, sale, butiro, zuccaro e acqua tiepida, e con esso sfoglio faccianosi i tortelletti piccoli e grandi tagliati con lo sperone o bussolo e faccianosi cuocere in buon brodo di pollo o d'altra carne grasso e servanosi con cascio, zuccaro e cannella sopra. In questo medesimo modo si potrebbe fare di polpe di galline d'India e pavoni arrosti nello spiedo e di faggiani e starne e di altri volatili usati, e ancho di lomboletti di vitella arrostiti nello spedo con grasso di rognone.

da: Opera di M. Bartolomeo Scappi cuoco secreto di Papa Pio V, Roma 1570

 

"Cappelletti alla bolognese" (1800)

Per ogni libra di forma gratata vi vogliono sei oncie di grasso di rognone di bue e due oncie di midolla e, se non si può avere la midolla, si sostituisce a questa due oncie di grasso di rognone come sopra, procurando di separar bene il detto grasso dalle pellicole e di pistarlo finissimo al mortaro. Poi si prende una noce moscata e anche questa si pesta finissima, della quale se ne serve per condimento. Per l'impasto vi vogliono almeno quattro uova, procurando di mescolare il tutto insieme colla medesima diligenza ed il pieno sarà terminato. Per questa dose o quantità vi vogliono due libre di fior di farina per la spoglia, che vuole essere morbida alquanto. vanno cotti in brodo sostanzioso all'uso degli altri cappelletti.

da: A. Bassani - G. Roversi, Eminenza il pranzo è servito: le ricette di Alberto Alvisi cuoco del Cardinal Chiaramonti Vescovo di Imola (1785-1800) Bologna, 1964

 

"Veri tortellini di Bologna" (1900)

Ingredienti:

Lombo di maiale, grammi 100

Prosciutto crudo, grammi 100

Vera mortadella di Bologna, grammi 100

Formaggio Parmigiano-Reggiano, grammi 150

Uovo di gallina N. 1

Odore di noce moscata

N.B. La dose di gr. 150 di formaggio Parmigiano-Reggiano è valida se il formaggio ha una stagionatura di almeno tre anni. Se il formaggio è meno stagionato può essere aumentata la dose.

Preparazione:

Deve essere molto accurata. Il lombo va tenuto in riposo per due giorni con sopra un battuto composto di sale, pepe, rosmarino ed aglio, quindi va cotto a fuoco lento, con un pò di burro e poi tolto dal tegame e ripulito del suo battuto.

Infine, possibilmente col battilardo, si trita molto finemente il lombo, il prosciutto e la mortadella e si impasta il tutto col parmigiano e le uova, aggiungendo l'odore della noce moscata.

L'impasto si deve mescolare a lungo fintanto che risulti bene amalgamato e si lasci riposare per almeno ventiquattrore, prima di riempire i tortellini.

Naturalmente la bontà del ripieno, dipende dalla qualità delle materie prime impiegate.

Per gustare un buon tortellino, è indispensabile disporre di un ottimo brodo che si opttiene mettendo nella pentola un cappone ruspante (non allevato con i mangimi) con aggiunta di quelle parti di carne di manzo notoriamente adatte per fare il brodo (punta di petto, doppione, falata, ecc,).

(Depositata il 7 dicembre 1974, con atto notarile, presso la Camera di Commercio Industriale, Artigianato e Agricoltura di Bologna dalla DOTTA CONFRATERNITA DEL TORTELLINO e dalla Delegazione di Bologna della ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA)

15 dicembre 2018 Conviviale a Carpi (MO)

Conviviale a Carpi (MO)

Per la Conviviale degli Auguri ci siamo recati a Carpi non solo per un ottimo pranzo presso il Ristorante L'Incontro che già ci ha ospitato in altre occasioni e che apprezziamo, ma anche per conoscere un'Associazione che opera nel sociale, in quanto si occupa di ragazzi con problemi psico-motori e per visitare una Azienda Agricola e Vinicola Biologica che collabora con l'Associazione predetta per il recupero dei ragazzi e il loro inserimento nel mondo del lavoro.

La giornata sarà dedicata anche al ricordo del nostro fondatore Angelo Grando che apprezzava il Ristorante da noi scelto e lo splendido padrone di casa Gianfranco Zinani (Sommelier pluripremiato).

Lo sviluppo della giornata è stato il seguente:

Primo appuntamento a Villa Chierici - Istituto Coop. Nazareno per una visita guidata con l'Enologo Dottor Gianluca Bergianti che ci ha intrattenuto con una chiaccherata avente per tema: "Accoglienza dei tanti ragazzi disabili e la conduzione di un grande Orto Botanico".

Al termine ci siamo spostati nella vicina frazione di Gargallo presso l'Azienda Agrituristica e Didattica Terre Vive, dove sempre il Dottor Bergianti titolare dell'Azienda ci ha parlato del "lavoro in vigna" proponendoci una degustazione dei suoi vini e un assaggio di stuzzichini prodotti con farine BIO da lui prodotte.

Poi pranzo al Ristorante l'Incontro con il seguente menù:

Antipasti

- Culatello stagionato 26 mesi e mostarda fina

- Cremoso di zucca, amaretti, ragù, parmigiano

e crema di durelli con fegatelli

Metodo Classico Extra Brut - Az. Ca' di Frara

Primi

- Risotto con crema di burrata e tartufo bianco

- Ravioli di anatra in crema di mostarda fina

Vermentino di Sardegna - Tenuta Asinara

Secondi

- Piccione in due cotture

- Cubo di millefoglie, salsa verde e purea

Rosso Collio Ronco Tassi - Cjarandon

Dessert

- Mousse di frutta in 4 abbinamenti

Cartizze DOCG - Az. Astoria

Nonostante il freddo pungente meteorologico, la giornata si può dire che è stata caratterizzata da un clima caldo, dovuto, oltre alla soddisfazione di ritrovarsi fra amici, anche all'interesse dimostrato dai partecipanti per il delicato tema proposto durante la visita all'Istituto Nazareno che ci ha messo in contatto con una realtà da una parte difficile, ma dall'altra ci ha fatto apprezzare gli sforzi di persone che lavorano con tanta pazienza e dedizione con ragazzi problematici.

Apprezzato da tutti i partecipanti sia il programma della giornata che il menù proposto dagli ormai amici Gianfranco, Luciana e Carlo del Ristorante L'Incontro; in particolare ringraziamo Gianfranco per il ricordo personale che ci ha donato di Angelo Grando.

Alla Conviviale hanno partecipato anche alcuni Soci del Consolato del Veneto, in primis il nuovo Console Territoriale Arnaldo Toffon e i due Vice-Presidenti Nino Masella e Luigi Togn, donando così alla giornata ancor maggior significato.

Un arrivederci al 2019.

Conviviale del 20 novembre 2018

Ristorante Massimiliano Poggi

TREBBO DI RENO (BO)

E' stato molto apprezzato dai Gourmets bolognesi  l'incontro del mese di Novembre; innanzitutto perchè ci siamo ritrovati al Ristorante di Massimiliano Poggi, bravissimo Chef-Patron che propone in maniera vivace e contemporanea la sua cucina che cita sia la tradizione bolognese, la riviera romagnola e, più ampiamente, la cucina di campagna della regione.

L'altro motivo che ha reso ancor più interessante la nostra cena è stato l'incontro con la Cantina Valter Sirk; un rappresentante di questa Azienda vinicola del Collio Goriziano Signor Giuseppe ci ha fatto conoscere e degustare i vini di loro produzione sapientemente abbinati ai piatti proposti da Max.

Questo è stato il menù:

Benvenuto della cucina

Antipasti

- Insalata Russa

(panna acida, caviale di trota e vodka)

- La conserva

(storione, erbe e conserva di pomodoro)

Primo

- Cappelletti in brodo

(ripieni di carciofi in brodo di scampi)

Secondo

- Chateaubriand

(lombo di manzo alla brace e salsa bernese)

Dessert

- Latte e mandorle

(gelato di latte caramellato e mandorle)

- Coccole finali

Caffè

Vini in abbinamento Cantina Valter Sirk

Ribolla Gialla 2015

Jakot 2015

Sauvignon Blanc 2015

Cabernet 2013

Teresa Belo 2013

 

 

Evento 20/10/2018

Visita al Museo Ferrari di Maranello,

Conviviale Antica Trattoria La Busa e all'Ordine del Nocino Modenese a Spilamberto (MO)

La prima conviviale autunnale del nostro Consolato si è svolta in terra Modenese.

La prima sosta è stata a Maranello per visitare il Museo Ferrari dove accompagnati da una guida esperta ne abbiamo ripercorso la storia dagli inizi ai giorni nostri ammirando i modelli che si sono succeduti nel corso degli anni sia delle vetture create per il turismo che di quelle destinate alle competizioni di Formula Uno.

Grande l'entusiasmo di tutti i partecipanti scaturito dal girovagare tra le auto che tutto il mondo ci invidia; naturalmente noi emiliani ci sentiamo ancor più coinvolti per l'appartenenza al territorio.

Ci siamo poi recati alla vicina Antica Trattoria La Busa a Spilamberto (locale tipico Modenese in attività fin dal 1960) per un pranzo a base di piatti tradizionali dove ha avuto particolare rilevanza il mitico e ormai difficile da reperire "carrello dei bolliti e degli arrosti" il tutto annaffiato da vari tipi di Lambrusco.

Il titolare Signor Simone si è prodigato per farci assaggiare vari tagli di carne e insaccati (12 tipi) accompagnati dalle diverse salse tradizionali che ne  esaltano appieno il sapore.

Questo è stato il menù:

Primi

- Consommè di Passatelli

Lambrusco Spumante "Quinto passo" Rosè Brut

Azienda Chiarli

- Ravioli alla Vecchia Modena

Lambrusco di Sorbara "Premium" frizzante

Azienda Chiarli

Secondo

- Carrello dei bolliti con contorni  e salse

Lambrusco di Grasparossa "Acino"

Azienda Manzini

Dessert

- Stracchino della Duchessa

- Crostata di Amarene

Lambrusco di Grasparossa Amabile

Azienda Manzini

Per concludere in bellezza la giornata siamo stati ospitati nel centro di Spilamberto nella Torre Medievale dove ha sede l'Ordine del Nocino Modenese; la Presidente Signora Vania Franceschelli ci ha intrattenuto con una interessante conversazione sia sulle origini di questo prodotto tipico che sul suo metodo di produzione, concludendo poi con una degustazione molto gradita.

26 maggio 2018 Giardino Botanico Nova Arbora

26 maggio 2018  Giardino Botanico Nova Arbora

Seguendo il suggerimento della nostra cara Socia e Vice-Console Anna Federici, è un'esperienza un pò fuori dai "soliti canoni" quella che ho proposto per il mese di maggio.

Alcuni di noi già lo conoscevano, ma la visita di questo Giardino Botanico così vicino a casa senz'altro è stata interessante.

Il Giardino Botanico di cui sto parlando è un Giardino privato, il "NOVA ARBORA", in Comune di Sasso Marconi, a 400 metri sul livello del mare, in Via Badolo, 35.

E' nato a partire dal 1987 dalla passione dei proprietari che, con fatica e abnegazione, hanno cercato di superare in ogni stagione i problemi e le esigenze di qualsiasi pianta coltivata, nel rispetto dei metodi Biologici e Naturali.

Nel Giardino sono state ri-naturalizzate piante autoctone, comprese alcune che fanno parte della "lista rossa" delle piante a rischio, ed altre esistenti in località Italiane.

Dopo 25 anni di crescita e sviluppo si è fatto nome come punto di interesse e condivisione di conoscenza botanica tra esperti. Locato sulla Via degli Dei è una delle tappe preferite dai viaggiatori a piedi e in mountain-bike.

Il Giardino è strutturalmente basato sulla suddivisione delle piante nei propri specifici habitat.

La nostra visita si è concentrata soprattutto sul cosiddetto "Orto delle Delizie" dove l'entusiasta proprietaria Donatella Mongardi ci ha accompagnato in un percorso colmo di essenze odorose e ci ha insegnato non solo a riconoscerle, ma anche il loro utilizzo culinario e la loro importanza nella Biodiversità.

Terminata la passeggiata ci siamo seduti nel meraviglioso giardino di Donatella dove, complice una splendida giornata di sole, abbiamo degustato un bel pranzo vegetariano, naturalmente preparato con i prodotti dell'orto.

Degne di lode le lasagne vegetariane preparate con polvere di Ortica !!!

Certo è stato difficile lasciare questo posto idilliaco che ci ha permesso soprattutto di conoscere ed apprezzare un personaggio ormai raro, Donatella, che è capace di trasmettere con il suo entusiasmo la passione della sua vita.

Bellissimo il clima conviviale che si è sviluppato generato dal fatto di non essere solo un gruppo di Gourmets ma anche di amici che amano condividere insieme belle esperienze.

14 aprile 2018 Conviviale Ristorante CĂ  Matilde di Rubbianino (RE) e visita alla Fattoria Rossi

Ristorante Cà Matilde di Rubbianino (RE)

Sono tre storie reggiane quelle che ho proposto per la Conviviale di Aprile che ci ha visto spostarci nella campagna di Reggio Emilia, territorio a noi così vicino ma poco frequentato dai bolognesi.

La prima è la storia della Fattoria Rossi ai piedi delle colline Matildiche, che nasce come Azienda a conduzione famigliare nel 1868 e da allora tramanda di generazione in generazione le antiche tradizioni contadine, occupandosi di ogni singolo passaggio: dalla coltivazione dei terreni alla nascita degli animali, dalla trasformazione alla commercializzazione diretta dei prodotti stessi. Negli anni novanta la ricerca della qualità nell'alimentazione e il rispetto per l'ambiente portano la Fattoria ad ottenere la Certificazione Biologica.

La seconda è quella di Andrea e Marcella che hanno sapientemente rimesso a nuovo un vecchio casale di campagna per trasformarlo in un moderno Ristorante (il Cà Matilde); Andrea da qualche anno si è appuntato sul petto una luccicante Stella Michelin. Modesto e cordiale, tra i fornelli si fa scienziato e ricercatore, ma solo per dare nuovo lustro alla cultura culinaria contadina e alla Tradizione Reggiana.

La terza e ultima storia è quella della Cantina Medici Ermete: tutto ebbe inizio tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento dal bisnonno Remigio e continua tutt'oggi con la quarta generazione che persevera in un lavoro teso a dare una nuova immagine del Lambrusco Reggiano. Evidentemente l'hanno trovata visto che al loro vino "Concerto" (Cru prodotto dalla vinificazione delle migliori uve Lambrusco provenienti dalla Tenuta Rampata) vengono assegnati i 3 bicchieri dalla Guida Vini d'Italia e questo avviene da nove anni consecutivi.

In una bella mattinata primaverile siamo partiti per la prima sosta (alla Fattoria Rossi) dove uno dei titolari, il Signor Graziano, ci ha fatto visitare la loro Azienda cominciando con un rapporto diretto con le mucche di Razza Frisona e con i vitellini anche di pochissimi giorni, raccontandoci tutti i passaggi dell'allevamento dalla gestazione, passando poi per l'allattamento, fino alla mungitura. Siamo poi passati al magazzino di stagionatura delle forme di Parmigiano Reggiano (circa 4.000) dove ci è stata fatta una bella spiegazione sui processi di lavorazione del "RE" dei formaggi (disciplinare compreso); naturalmente non potevamo non degustare un aperitivo a base di varie stagionature di Parmigiano Reggiano e di salumi prodotti dall'Azienda stessa.

Bellissima esperienza per tutti, grazie soprattutto all'entusiasmo che ha dimostrato il Signor Graziano nell'accompagnarci in queste due ore molto "bucoliche".

Ci siamo poi spostati al vicinissimo Ristorante Cà Matilde per il pranzo e la degustazione dei vini Medici Ermete.

Ottima accoglienza del personale; una grande ringraziamento va a Marcella e ad Andrea che ci hanno regalato una bella esperienza Gourmet.

Questo il menù completo degustato:

Antipasto

- Uovo pochè in crosta di pane, mousse di erbazzone e ciccioli all'alloro

Primo

- Tortelli d’erbetta mantecati al burro

Secondo

- Maialino da latte croccante con crema di patate e senape, flan di bietole

Dessert

- Paris-Brest con fragole

Vini in abbinamento della Cantina Medici Ermete

"Unique" Spumante Brut Rosè Metodo Classico

"Concerto" Lambrusco Reggiano DOC

Dopo il pranzo sulla via del rientro abbiamo fatto una piccola deviazione per una passeggiata digestiva nel centro storico di Scandiano dove domina la Rocca dei Boiardo risalente al XII secolo che è senza dubbio un monumento di grande valore storico e culturale; fatta costruire dalla nobile famiglia dei Da Fogliano, oggi prende il nome dalla famiglia Boiardo che l’abitò dal 1423 per 137 anni.

Costruita inizialmente come luogo di difesa, fu per questo dotata di cinta muraria, fossato con annesso ponte levatoio e torri di vedetta. Divenne in seguito dimora rinascimentale, quando il governo di Scandiano passò nelle mani della famiglia Boiardo e fu allora che Nicolò dell’Abate vi dipinse gli affreschi del Camerino, con scene dell’Eneide, trasferiti alla fine del 1700 a Modena alla Galleria Estense.

E' così finita la nostra escursione in terre reggiane e siamo ritornati a Bologna sazi e contenti con qualche conoscenza tecnica in più sulla lavorazione di un prodotto che tutto il mondo ci invidia e cerca di copiare.

 

Conviviale Tenuta Santacroce - Monteveglio (BO) 16 marzo 2018

E' una conviviale dal "sapore" certamente diverso dalla precedente è quella del mese di marzo, direi "più amicale e famigliare". Siamo infatti stati accolti dal nostro caro Socio Giorgio Chiarli e dalla sua famiglia che anche questa volta ci hanno aperto le porte della loro accogliente Tenuta Santacroce per una serata all'insegna dell'imminente primavera, vista la data, con degustazione di piatti preparati con prodotti stagionali.

Questa volta Giorgio ci ha fatto degustare e conoscere le caratteristiche dei vini dell'Azienda Quinto Passo "Metodo Classico"; questa realtà è nata con l'intento di rappresentare l'espressione più nobile dei vitigni del territorio maggiormente vocati al "metodo classico", attraverso la selezione delle migliori uve provenienti dalle tenute agricole di proprietà. Nel nome "troviamo" il ricordo delle cinque generazioni Chiarli che dal lontano 1860 si avvicendano alla guida delle Aziende di famiglia.

E' stata inoltre presente alla serata una titolare della famosa pasticceria Gollini di Vignola, creatori della storica "Torta Barozzi" ideata da Eugenio Gollini nel 1886 e i cui metodi di preparazione rimangono ancora oggi gelosamente stretti tra le mani degli eredi che ne hanno registrato nome e marchio. Ci è stata narrata la storia di questa torta e quella dell'azienda. Oltre alla Torta Barozzi questa pasticceria produce anche la Torta Muratori, entrambe le torte sono state così chiamate in onore di due illustri Vignolesi: l'architetto Jacopo Barozzi detto "il Vignola" (famosa la scala elicoidale da lui progettata nel palazzo Boncompagni a Vignola) e lo storico Ludovico Antonio Muratori.

Il pregio della Torta Barozzi, a base di cioccolato, arachidi, mandorle, uova, zucchero, caffè decaffeinato e caratterizzata dall'assenza di farina, è quello di essere un prodotto artigianale di brevissima conservazione. La Torta Muratori invece è a base di mandorle bianche, zucchero, uova e burro, anche questa senza farina.

Sono certo che un finale di serata degustando "un piccolo pezzo di storia" sia stato gradito a tutti.

Questo il menù:

Antipasto

- Crostini e panino panbrioche

Primo

- Lasagne di verdure

Piatti di mezzo

- Flan di verdure e stecco bolognese

- Cocottina di patate affumicate con uovo di quaglia e tartufo

Secondo

- Filetto di maiale in crosta di frutta secca

Dessert

- bicchierino di zabaione e biscotti secchi

- bicchierino di semifreddo al nocino

- assaggio della Torta Barozzi

- assaggio della Torta Muratori

Vini in abbinamento

"Quintopasso Cuvée Paradiso brut"

"Quintopasso Rosé brut"

"Quintopasso Pas Dosè"

 

Serata di degustazione e studio del vino - 6 marzo 2018

Sempre nell'ottica di perseguire la finalità della nostra associazione che è quella di "far conoscere ed apprezzare i vini, in modo particolare quelli italiani", ci siamo ritrovati per un incontro nel corso del quale l'abile insegnante Pierluigi Nanni (caro amico del nostro Consolato) ci ha aiutati ad acquisire una sempre migliore conoscenza di questo prodotto.

Il tema della serata è stato: abbinamento cibo-vino e temperature di servizio.

Altre serate simili sono state proposte negli anni scorsi, ma il nostro Consolato continua a riproporle pensando soprattutto ai numerosi nuovi Soci, che hanno partecipato con interesse e attenzione.

Nel corso di questa serata oltre alla parte "teorica", c'è stata naturalmente anche la parte "pratica": abbiamo infatti degustato tre vini diversi fra loro per tipologia:

CESUBEO 2016 - Blended di: Pinot nero, Petite Verdot, Merlot, Cabernet Sauvignon, Merlot Shiraz, Nebbiolo, Bourson - dei Tenimenti Ca' Rossa (FC)

PALLAGRELLO NERO 2014 - Az. Il Casolare - Alvignano (CE)

GRECO DI BIANCO 2001 PASSITO - Az. VINTRIPODI - Archi (RC)

Ristorante "La Porta Bologna" 7 febbraio 2018

Come primo incontro del 2018 i Soci del Consolato di Bologna si sono riuniti in un locale di design certamente tra i più belli della città all'interno di una avveniristica struttura. In cucina uno Chef che cura in particolar modo la qualità della materia prima, il veneto Cristian Mometti, cultore fra l'altro della "vasocottura" a cui ha dedicato anche un libro. Il menù che ci ha proposto comprendeva infatti anche un paio di preparazioni con questo metodo di cottura.

L'accoglienza da parte del Maitre Fabrizio Trevisan e del suo staff è iniziata nel bellissimo salotto e ci ha fatto sentire da subito coccolati con un calice di ottimo Prosecco e alcune sfiziosità.

Passati poi nella raffinata e finalmente spaziosa (cosa rara per i Ristoranti di Bologna) sala da pranzo abbiamo cominciato a degustare le creazioni di Mometti che al termine della cena ci ha ampiamente descritte; molte domande gli sono state rivolte soprattutto sui metodi di cottura.

Dopo aver ringraziato lo Chef e tutto lo staff per la bella esperienza culinaria che ci hanno regalato e aver lasciato loro un ricordo della nostra Associazione, ho colto l'occasione per presentare la nuova Socia Anna Maria Piretti che da tempo frequenta insieme al marito Marco Nonni (già Socio del nostro Consolato) le nostre attività.

 

Ecco quindi il menù completo della serata:

 

Aperitivo di Benvenuto

- Lecca lecca di Parmigiano

- Airbag di mozzarella

"Prosecco Superiore D.O.C.G."

Cantina Duca di Dolle - Veneto

Antipasto

- Il cardo con tartufo nero, Castelmagno e

uovo 62° in vasocottura

"Moscato Giallo 2016"

Cantina H.Lun - Alto Adige

Primi

- I tortelli di polenta con radicchio rosso,

baccalà alla vicentina e santoreggia

"Muller Thurgau 2016"

Cantina Concilio - Trentino

- ll risotto di Jolanda di Savoia mantecato alla

rapa rossa con blu di capra e guancetta glassata

"Marzemino 2015"

Cantina Terre del Fohn - Trentino

Secondo

- Il pescato del giorno leggermente affumicato

  in vasocottura con patata americana al BBQ,

miyagavua e nocciole

"Pinot nero 2016"

Cantina Terre del Fohn - Trentino

Dessert

- Passion fruit

"Moscato Fiori d'arancio"

      Cantina La Montecchia - Veneto

 
 
 
Ristorante "La Porta Bologna" 7 febbraio 2018