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Il Consolato Territoriale Veneto - Bassano promuove le eccellenze enogastronomiche del territorio secondo quelli che sono i principi e gli scopi dell'Unione europea dei Gourmet.

Enogastronomia e cultura del territorio

11 dicembre 2021 Conviviale degli Auguri a Montegaldella (VI)

Conviviale degli auguri

Ristorante Da Cirillo a Montegaldella (VI)

Quest'anno per la Conviviale degli Auguri è stato scelto il Ristorante "da Cirillo" a Montegaldella.

Tutti i partecipanti hanno gustato i piatti della cucina di questo Ristorante e abbiamo così avuto l'occasione di consegnare ai ristoratori Ruggero e Carlo Campesato la vetrofania che la nostra Associazione riserva agli esercizi degni di segnalazione.

E' stato poi consegnato il nostro guidoncino agli oratori prof. Antonio Muraro ed Otello Fabris e abbiamo presentato i nuovi soci per l'anno 2022.

3 ottobre 2021 Ristorante al Ponte a Lusia

A spasso tra "le Sette Sorelle"

Ristorante Al Ponte a Lusia

Stavolta siamo a Lusia in provincia di Rovigo, con il piacere di ritrovarci in una cornice un po’ diversa dal solito.

Solo qualche cenno.

Il ritrovo è stato presso il Ristorante “Al Ponte” a Lusia locale che ha come missione quella di mantenere vivi i piatti della tradizione.

All’aperitivo di benvenuto con verdure fritte, pinza e salame di casa è stato abbinato Prosecco rosè Foss Marai prodotto dalla famiglia Biasiotto, una bollicina elegante con intensi profumi di frutti di bosco, fresco e fragrante al palato.

Al flan di melanzane con crema di burrata e pomodorini servito come antipasto e al primo piatto costituito da spaghetti di pasta Fracasso con burro, acciughe, grana e tartufo polesano è stato abbinato un incrocio Manzoni bianco Agnocasto Vignalta di provenienza dell’area dei colli Euganei; colore giallo dorato e luminoso con profumi floreali e ammandorlati, di acacia e biancospino cui si aggiungono i fruttati di mela, melone e nocciola. Al palato caldo , morbido e con un finale di frutta secca.

All’oca in onto con lattuga di Lusia spadellata è stato abbinato un rosso di corpo, elegante, con profumi intensi e ottima camplessità prodotto da merlot in purezza: Sassonero Zanovello (Cantina Cà Lustra) perfetta espressione del territorio dei Colli Euganei.

Per dessert un’altra tipicità locale: la “Brazadela” servita in abbinata con Fragolino.

In apertura della giornata siamo stati raggiunti dal sig. Fracasso, titolare dell’omonima ditta rodigina. Pasta Fracasso è una realtà artigianale che coltiva il grano duro nella propria tenuta e lo macina a pietra. Utilizza moderne tecniche agronomiche combinate con tradizioni antiche e rispetto per la natura che premiano il prodotto con una pasta ricca di profumi, dal sapore intenso e fragrante unica per apporto proteico e digeribilità.

Desi Pianalto

27 giugno 2021 Noventa Vicentina

A spasso tra le "Sette Sorelle"

Ristorante La Busa a Noventa Vicentina

Dopo programmazioni, stop, distanziamenti, ecc...., ci siano finalmente ritrovati in provincia di Vicenza, in quel di Noventa Vicentina , per una conviviale "come da decreto" , nel rispetto del distanziamento, interamente dedicata al tartufo dei Colli Berici cioè, dato il periodo, al Tuber aestivum comunemente noto come Scorzone.

Il tartufo è il frutto ipogeo di un fungo che appartiene al genere Tuber e che si forma nel sottosuolo quando le ife a contatto con le parti terminali delle radici delle piante ospitanti, prevalentemente querce, sviluppano le micorrize. Sono infatti le micorrizze che, ogni anno al verificarsi di condizioni climatiche favorevoli stimolano la formazione del carpoforo, cioè del corpo fruttifero, formando il vero e proprio tartufo.

Lo Scorzone è disponibile per la raccolta dal 1 maggio fino al 30 novembre.

La Busa di Noventa Vicentina ci ha accolto con una bellissima mise en place replicata su ogni singolo tavolo.

Come console Territoriale del Veneto ho brevemente introdotto il ristoratore Luca Grezzani (ristoratore di terza generazione , sommelier, docente corsi ed artista) e l'ospite esperto in materia Vito Francesco D'Amanti (sommelier, docente corsi ma medico pediatra nella vita di tutti i giorni).

Dall'aperitivo di benvenuto con Brioche salate di sfoglia è stato tutto un crescere di emozioni, sapori e conoscenze grazie alle interessanti spiegazioni che Vito riusciva a dare ad ogni piatto e ad ogni abbinamento.

L'aperitivo è stato abbinato ad un Prosecco Brut Rosè, molto richiesto al momento trattandosi un po' di una novità.

L'antipasto, costituito da uno splendido tegamino dal quale occhieggiavano le uova nel tradizionale abbinamento con lo Scorzone, piatto emblema per i vicentini del tartufo dei Berici, è stato abbinato ad un Sauvignon Piovene Porto Godi come pure il risotto al tartufo, realizzato con il Carnaroli di Grumolo delle Abbadesse per rimanere territorialmente in Provincia di Vicenza.

Il secondo piatto, costituito da Scaloppine al tartufo con patate al forno ed Erbette è stato abbinato a Vittorio Terre Gaie.

Un sorbetto al mango e rum ha fatto poi da ponte verso il dessert costituito da una delicatissima Millefoglie con Crema Pasticcera e Crumble di Arachidi cui è stato abbinato un Torcolato di Breganze.

Il nostro Vito è, tra l'altro, membro della Magnifica Fraglia del Torcolato DOC Breganze ed è stata per noi l'occasione per apprendere altri abbinamenti consigliati per il Torcolato e il motto della Fraglia "Di Breganze il Torcolato è delizia del Palato" .

Ho concluso la giornata con un ricordo del fondatore dell'UEG Angelo Grando, cui il fratello Patrizio ha dedicato una statua installata in occasione del ricordo del suo compleanno il 13 giugno u.s. nella casa natale di Pederobba, e del socio che è stato Console Territoriale per il Veneto Arnaldo Toffon venuto a mancare nei giorni scorsi.

E' seguita la consegna di un guidoncino UEG all'ospite Vito Francesco D'Amanti e della vetrofania UEG da apporre sulla porta del locale all'anfitrione Luca Grezzani.

Desi Pianalto

29 maggio 2021 Azienda Agricola Marion

A spasso tra le “Sette Sorelle”

Azienda Agricola Marion a Marcellise (VR)

Continuando il viaggio tra le Sette Sorelle sabato 29 maggio u.s., lasciata l'autostrada al casello di Verona Est, abbiamo fatto tappa nel Veronese.

Devo dire che salire da San Martino Buon Albergo verso la valle del Marcellise è stata per me una grande sorpresa; nella piena ignoranza di tanta bellezza, ero convinta che i vigneti della zona di produzione del Prosecco fossero quanto di meglio la viticoltura possa mostrare, ma il Marcellise eguaglia se non addirittura supera quel panorama, che pure è stato dichiarato Patrimonio Unesco.

L'occasione è stata quella di presenziare alla degustazione organizzata grazie al nostro socio Diego Schiavoi presso una realtà a conduzione familiare gestita da Stefano Campedelli e dalla moglie Nicoletta.

L'azienda ha sede in una villa padronale, appartenuta un tempo ai conti Marioni, grandi proprietari terrieri nel Veronese. Nel 1988 la famiglia Campedelli ne acquista la proprietà e, dopo lunga ristrutturazione con risistemazione della campagna circostante, comincia ad impiantare vigneti.

Inizialmente la produzione veniva conferita, come accadeva per altri produttori della zona.

Intuite le potenzialità del terreno e del microclima, nel 1994 i titolari decidono, grazie anche all'incoraggiamento di Celestino Gaspari, di proseguire nella sperimentazione di una produzione qualitativa ed autonoma.

Come ci ha raccontato Stefano dandoci il benvenuto e prima lasciarci a causa di impegni personali nelle mani del braccio destro Alessio commerciale dell'azienda, è così che nasce l'Azienda Agricola Marion, termine quest'ultimo con cui la gente del posto chiamava i conti Marioni.

La chiacchierata fatta inizialmente con Stefano, cui ho presentato l'UEG e i suoi scopi istituzionali, mi ha fatto capire che è un tipo con le idee ben chiare: per il vino ha seguito un metodo personale, non usa barrique, ma legno di Slavonia ed è fra i pochi a vinificare il Teroldego in purezza e l’Igt Cabernet Sauvignon con la stessa tecnica del Valpolicella, cioè con uve appassite; per quest’ultimo vinifica il 70% di uve fresche e il 30% di uve appassite per un mese.

Stefano è a capo di una realtà che esporta molto all'estero ed ha una cura costante nelle fasi di produzione del vino, iniziando dalla conduzione dei vigneti improntata rigorosamente alla salvaguardia dell'equilibrio naturale delle piante. Le vigne si trovano in una zona estremamente soleggiata e sono state in parte riconvertite a guyot, sistema di allevamento che permette una maggiore resa qualitativa delle uve.

Stefano e Nicoletta ci hanno parlato anche dell'ambiente circostante e dalla villa Girasole, visibile dalla corte, costruita negli anni 30 e particolarmente all'avanguardia per quei tempi, che fu residenza degli Invenizzi.

Ci sono alcune cose che mi affascinano più di altre.

Qui mi è piaciuta l'impostazione data alla cura dell'ambiente, l'attenzione nel non far apparire troppo l'antropizzazione, pur necessaria.

Mi è piaciuta l'attenzione posta nella selezione dei vitigni privilegiando i biotipi del luogo (la Corvina grossa, la Rondinella, la Corvina Gentile), in stretta relazione con il terroir per lo più calcareo con poca argilla e sasso.

Mi è piaciuta l'etichetta dei vini che sembra voler essere più un inno ad un “comportamento ecologico” che una dichiarazione del contenuto della bottiglia.

Mi ha affascinato moltissimo l'origine del nome di uno dei vini degustati: Calto, tratto dal frontespizio di un documento (tra le foto), ritrovato in loco, della curia vescovile veronese. Si tratta di una visita pastorale dell'oratorio di San Francesco d'Assisi di proprietà della Contessa Angela Butturini Marioni a Marcellise. La visita viene eseguita dal canonico Giuseppe Polidoro su mandato del Vescovo di Verona Pietro Aurelio Mutti che loda e benedice la proprietà per la corretta tenuta dell'oratorio. Correva l'anno 1846.

Ecco, per un attimo, leggendo la copia del documento, mi sono estraniata ed ho vestito i panni della Contessa Angela; poi sono tornata alla realtà ed ho deciso di riprendere le sembianze del CT UEG per il Veneto ed ho dato inizio alla degustazione presentando gli ospiti.

Un ringraziamento speciale va al CT UEG per il Trentino Alan Bertolini che ci ha dato man forte durante tutta la giornata, servendo i formaggi che erano stati scelti in abbinamento ai vini su delle originalissime tegole in larice rosso provenienti da una malga montana. Alan, oltre che sommelier, è mastro degustatore dei formaggi per ONAF ed è quindi un grandissimo esperto.

Sono stati presentati e degustati: roccolo valtaleggio con stagionatura dai 4 ai 5 mesi che rimane morbido sottocrosta perchè inizia la stagionatura dall'interno, Prato fiorito dal Trentino Alto Adige formaggio a pasta cruda con colorazione gialla decorato con fiori ed erbe di montagna sulla crosta, Deblochon dell'Alta Savoia con un po' di latte di capra e il più locale Monte Veronese dalla tipica pasta gialla.

I vini in degustazione sono stati:

Borgomarcellise Valpolicella Doc, Valpolicella Doc Superiore del 2016, Amarone doc della Valpolicella, Cabernet Sauvignon Igt, Teroldego Igt, e il Calto Rosso Igt cui ho accennato agli inizi.

Concludendo:

Capacità, tenacia e lavoro sono le caratteristiche che hanno permesso a questa azienda di produrre vini come Valpolicella Superiore, Amarone, Cabernet Sauvignon, e Teroldego, dotati di corpo e personalità, ma soprattutto capaci di raccontarci dal bicchiere quel "terroir" che pochi produttori sono in grado di esaltare fino in fondo e che rappresenta la firma dell'azienda

Desi Pianalto

27 febbraio 2021 Cantine Roccat e Varaschin

A spasso tra le “Sette Sorelle”

Cantine Roccat e Varaschin a Valdobbiadene

Approfittando del grado giallo nella nostra Regione, il Consolato del Veneto ha potuto tener fede al programma sociale per il 2021 costruito sulla formula della “Passeggiata tra le Sette Sorelle" cioè con incontri tematici sviluppati per conoscere ed apprezzare alcune delle caratteristiche tipiche legate ad ogni provincia del Veneto.

E sabato 27 febbraio è stata la volta della Provincia di Treviso con un'incursione nei territori del Prosecco e tappa a Valdobbiadene alle cantine Roccat e Varaschin.

Devo dire che, ancora una volta, ho dovuto ricredermi, convinta come ero dopo aver partecipato a degustazioni specifiche e a verticali sul Cartizze di Rive, che del Prosecco ormai conoscevo tutto.

Ed invece, grazie al percorso guidato intrapreso durante la giornata in compagnia di Nicola Menin, uno dei massimi esperti del territorio e della storia del prosecco, esperto di marketing legato alle aziende del settore, ho scoperto di avere ancora molto da imparare.

Nicola ha dapprima toccato i temi relativi al territorio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, il cui sito dal 2019 è inserito nell'elenco del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, ed ha posto l'accento sulle caratteristiche di unicità, descrivendo il sistema geomorfologico a cordonate, definito “hogback”, che caratterizza la fascia collinare tra Valdobbiadene e Vittorio Veneto, sia da un punto di vista scenografico, che come fattore limitante per la sua secolare antropizzazione ed utilizzo agricolo.

Questa forma di territorio ha permesso a migliaia di piccoli viticoltori di creare un paesaggio agrario molteplice sia nelle forme che nella composizione; un paesaggio definito “a mosaico”, fortemente parcellizzato e interconnesso, caratterizzato da tanti piccoli appezzamenti vitati intervallati da un’importante presenza di elementi boscati ed improduttivi, che funzionano come un’efficace rete ecologica in grado di fornire servizi ecosistemici di qualità.

Dopo la visita alla zona della cantina Roccat dedicata alla produzione dei vini dove abbiamo potuto assaggiare due tipologie di basi per il prosecco, la degustazione è iniziata con i prodotti più particolari della cantina stessa tra cui un Dry con alto residuo zuccherino, un Prosecco col fondo ed un Prosecco a zero residui zuccherini composto oltre che da glera anche da perera e bianchetta.

Il gruppo UEG Veneto è poi proseguito alla volta dello storico Palazzo Brunoro sede della cantina Varaschin, dove Renzo Varaschin, Raffaella e Manuel ci hanno accolto nella sala degustazione dell’azienda, che anticamente veniva usata come cantina e all'interno della quale ci sono ancora antiche botti perfettamente conservate, acquistate di seconda mano dalla Birreria Pedavena per le produzioni locali.

Da qui si accede alla vecchia cella vinaria della cantina che, dal 1946, ospita la Confraternita del Prosecco, motivo d’orgoglio per la famiglia Varaschin, che testimonia l'importanza dell'associazione sia dal punto di vista storico, che sociale, che culturale essendo sorta per la tutela della qualità del prodotto.

Ispirata ai concetti fondamentali delle più illustri consorelle di Francia e alle sane tradizioni enologiche del luogo, le origini della Confraternita si identificano in gran parte nelle precarie condizioni ambientali dell'immediato dopoguerra; allora incombevano sul settore vitivinicolo la minaccia dell'esodo degli agricoltori dalla collina verso i più remunerativi e meno faticosi lavori della pianura e l'estremo stato di abbandono dei vigneti. Si rendevano necessarie energiche misure protettive, tangibili aiuti morali e materiali, assistenza tecnica e consigli, e i pionieri di quella che divenne in seguito la Confraternita di Valdobbiadene condivisero il frutto della loro esperienza: aiutarono gli agricoltori a superare il difficile momento, collaborarono alla messa a dimora di nuovi e più razionali vigneti e diedero incondizionatamente assistenza a chiunque ne avesse avuto bisogno.

La Confraternita, che è la più antica non a carattere religioso, va considerata come una autentica università del Prosecco Superiore: le volte della cella sono state istoriate dal pittore Cappellin con motivi bacchici cui, nel corso del tempo, sono state aggiunte altre opere, ed è una vera e propria enoteca in cui bottiglie dai nomi prestigiosi sono degna cornice ad altre di Prosecco da collezione, con etichette la cui data risale al 1919. Cresciuta nel tempo, ai nostri giorni la Confraternita è composta da tecnici enoici e da personalità del mondo vitivinicolo; tutti lavorano per lo sviluppo del sodalizio e danno il loro valido apporto per la tutela del suo prodotto principe.

La cella è stata aperta appositamente per l'UEG e devo dire che, varcata la soglia sono stata rapita da una sensazione di sacralità che ha fatto passare in secondo piano la finezza e la qualità dei prodotti degustati ed il particolare omaggio che il titolare della cantina Varaschin, il sig. Renzo, ha voluto fare all'UEG stappando, proprio al mio tavolo, una bottiglia di prosecco storica del 1980 preveniente dal Fondo s. Pietro con tappo in sughero a cinque pezzi Barelli che, inaspettatamente per me che non ci volevo proprio credere, stappata, conservava ancora un perlage abbastanza vivido e profumi varietali.

La degustazione si è poi conclusa con un vin santo di prosecco e un cartizze da degustare specificamente nel calice dove era stata fatta la mescita del vin santo per apprezzarne appieno gli aromi.

A conclusione dell'evento ci siamo trovati per un momento conviviale presso la Trattoria alla Cima di Valdobbiadene.

Sia per la cantina Roccat, che per la cantina Varaschin voglio lasciarvi a bocca asciutta e volutamente non descrivo i prodotti degustati, né vi menziono i loro marchi commerciali perchè il mio invito è quello di recarvi sul posto, di prendere contatti con queste realtà e di apprezzare personalmente un prodotto che tutto il mondo ci invidia, lasciandovi conquistare dalla bellezza e dalla storia di questi luoghi.

Desi Pianalto

6 febbraio 2021 degustazione monotematica “Lessini Durello”

Degustazione  monotematica “Lessini Durello”

Cantina  Montecrocetta

di Montebello Vicentino

Il Consolato del Veneto ha organizzato una degustazione monotematica presso la Cantina Montecrocetta di Montebello Vicentino con l'obiettivo di conoscere la Durella. L'idea era nata ancora ad ottobre dello scorso anno tra i nuovi soci UEG, intronizzati al Gran Convegno delle Marche.

La Durella è un vitigno a bacca bianca, di tarda maturazione proveniente dalle colline vulcaniche della Lessinia orientale, tra le province di Verona e Vicenza, particolarmente adatto alla spumantizzazione per via dell’elevata acidità.

Già a partire dal 1200 era segnalata su manoscritti e statuti comunali: era chiamata Durasena, dal latino “durus acinus”, con riferimento allo spessore della sua buccia.

L’Acerbi nel 1825 ci racconta di una Durella coltivata nella provincia di Vicenza e una nell’Oltrepò con caratteristiche molto simili; il Di Rovasenda nel 1877 ed il Perez nel 1904 descrivono lo stesso vitigno coltivato nel veronese.

In passato il vitigno è stato spesso confuso con il Nosiola trentino.

La vinificazione ha subito variazioni nel corso degli anni: fino agli anni Ottanta si vinificava con macerazione delle parti solide e quindi il vino si presentava acidulo, intensamente colorato ed astringente e si prestava più che altro ad aumentare il tenore acido di altri vini, mentre verso gli anni Sessanta si passò alla vinificazione in bianco, ottenendo un prodotto molto gradevole.

La durella è base del Monti Lessini Durello Doc, declinato nelle quattro tipologie di Durello, Durello Superiore, Durello passito e Durello spumante ed è stata “pubblicizzata” fuori del suo territorio di origine dal 1997 quando è stato istituito il Consorzio del vino Lessini Durello, che riunisce i produttori e contribuisce alla valorizzazione non solo del vino, ma di tutto il territorio ed ha portato alla creazione della Strada del vino Lessini Durello.

La degustazione è stata ospitata dalla cantina Montecrocetta, i cui vitigni sono ai piedi dei monti Lessini, tra Verona e Vicenza per una superficie di 37 ettari vitati nella zona doc Gambellara, doc Soave, doc Lessini Durello e doc Vicenza nei Comuni di Gambellara, Lonigo in provincia di Vicenza, Terossa di Roncà e Montecchia di Crosara in provincia di Verona.

I vigneti sono piantumati in colline di origine vulcanica con terreni ricchi di tufi basaltici; le varietà coltivate sono essenzialmente Garganega, Trebbiano di Soave, Durella, Pinot bianco, Pinot grigio, Cabernet franc, Cabernet sauvignon e Merlot con sistema di allevamento a pergoletta veronese e guyot semplice e densità di coltivazione da 2500 a 4.500 vigne per ettaro.

La degustazione è stata orchestrata dal titolare della cantina, nonché enologo Graziano Maule che ha illustrato le tecniche di produzione e di affinamento mentre il sommelier Diego Schiavoi, socio dell'UEG, ci ha guidato nel riconoscimento di profumi e sensazioni e negli abbinamenti cibo/vino indicando anche possibili ulteriori abbinamenti.

Nel seguito i vini presentati:

DURELLO SPUMANTE METODO MARTINOTTI:

Spumante Brut da Durella 12° Millesimato 2016

DURELLO CAPSULA ORO Metodo Classico

Spumante Brut da Durella Millesimato 2010 con 84 mesi sui lieviti e sboccatura 5 maggio 2018

DURELLO CAPSULA ORO Metodo Classico

Spumante Brut da Durella Millesimato 2010 con 108 mesi sui lieviti e sboccatura 30 aprile 2020

ISELDO 60 ANNIVERSARIO metodo classico

Spumante pas dosè da Durella Millesimato 2009 con 84 mesi sui lieviti e sboccatura 5 maggio 2017

ISELDO 120 Metodo Classico

Spumante pas dosè da Durella Millesimato 2009 con 120 mesi sui lieviti e sboccatura 30 aprile 2020

Ad ogni degustazione sono stati abbinati degli assaggi per poter apprezzare appieno la potenza della spalla acida della Durella:

12 dicembre 2020 Conviviale degli Auguri a Brogliano

Conviviale degli auguri

Locanda Perinella a Brogliano (VI)

La Conviviale degli Auguri si è solta il 12 dicembre in forma ridotta, con tutte le difficoltà del caso, ma con tanta tanta voglia di incontrarci.

Durante la conviviale sono state proposte le ticipità del territorio con l'inserimento a menù di alcune importanti De.Co. (Denominazioni Comunali) del Vicentino; ad introdurre l'argomento la Console territoriale per il Veneto Desi Pianalto, mentre sapori, profumi ed abbinamenti tra piatti e vini sono stati spiegati dal socio sommelier Diego Schiavoi.

Si sono poi susseguiti gli interventi di Alan Bertolini, Console territoriale del Trentino e mastro degustatore di formaggi che ha intrattenuto gli ospiti sull'abbinamento degli erborinati che sono stati serviti prima del dolce in abbinamento al Recioto, del prof. Otello Fabris storico bassanese di chiara fama e fondatore dell'Associazione degli “Amici di Merlin Cocai”, del Console Nazionale Valentino Trentin che ha portato il saluto dell'UEG Nazionale e, a sorpresa, del politico Bassanese Luigi D'Agrò ospite della conviviale.

Poichè non tutti hanno potuto partecipare, si è chiesto ai soci assenti di inviare una foto dal posto dove si trovavano alle ore 13 ed ha aderito per primo all'invito il socio Fabrizio Fusco direttamente dal convegno nazionale dei medici pediatri.

Un ringraziamento speciale va alla Locanda Perinella di via Bregonza a Brogliano (VI) che ha saputo gestire l'evento con la consueta professionalità e nella completa osservanza delle disposizioni anti covid.

 

Conviviale del 17 marzo 2018 Treviso

 

TRADIZIONE VENETA DI SELVAGGINA

Caro Confrère,
terminata la pausa per le festività natalizie, riprendiamo le attività associative con il seguente programma per il mese di febbraio 2017:

 

Sabato 18 febbraio 2017: Tradizione veneta di selvaggina
Ore 19.30: Ristorante Da Beppino, Località Ceresara, 1 – 36015 Schio (Vi)
Tel: 0445 670139

 

 

Lo chef Beppino preparerà appositamente per noi dei piatti a base di selvaggina della tradizione Veneta.

  • Aperitivo : crostini con sugo di beccaccia - coscette di quaglia alla salvia - lombo di cervo - uova di quaglia con tartufo - tempura di verdure e foie gras con pan brioche e composta di cipolle.
  • Durello Riserva Dosaggio Zero DOC 2009 Casa Cecchin
  • Sopa coada di colombino
  • Capitel Foscarino IGT 2015 Anselmi
  • Alzavola selvatica allo spiedo con poenta onda, broccolo fiolaro, patate al forno e fagioli
  • Valpolicella Superiore Ripasso 2013 Zenato
  • Semi freddo all' amaretto
  • Dindarello Maculan 2015
  • Dolcetti di carnevale e rufioli con la mostarda

Le prenotazioni obbligatoriamente entro sabato 11 febbraio con ferma raccomandazione al rispetto della puntualità.

Confidando in una Vostra partecipazione numerosa, un cordiale arrivederci.
Il Console Regionale
Sonia Moro

PRANZO DEGLI AUGURI

Domenica 18 dicembre ore 12:30

Pranzo degli Auguri del Consolato del Veneto 



presso Ristorante La Peca 
via Alberto Giovanelli, 2 - 36045 Lonigo (VI) 
tel 0444 830214 
e-mail : info@lapeca.it 

dove la famiglia Portinari ci delizierà con: