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Il Consolato Territoriale Veneto - Bassano promuove le eccellenze enogastronomiche del territorio secondo quelli che sono i principi e gli scopi dell'Unione europea dei Gourmet.

Enogastronomia e cultura del territorio

13 aprile 2024 Locanda San Martino

"A Tavola con l'Agnello d'Alpago:

un mix saporito tra tradizione

ed innovazione gastronomica".

Sabato 13 aprile scorso, l'Union Européenne des Gourmets - Consolato del Veneto ha tenuto un evento indimenticabile presso uno storico locale di San Martino d’Alpago, una suggestiva frazione di Chies, incastonata tra le maestose montagne della provincia di Belluno, a breve distanza dalle rive del Lago di Santa Croce e dalla rinomata Foresta del Cansiglio.

L'iniziativa ha preso vita attraverso il programma sociale "A Spasso con le Sette Sorelle", grazie alla conviviale "A Tavola con l'Agnello d'Alpago: un mix saporito tra tradizione ed innovazione gastronomica".

La scelta del locale è ricaduta sulla storica Locanda San Martino ristorante fondato nel 1952 da Piero e Nella, i genitori di Norina e Gabriella Barattin, e ora gestito con passione dalle loro figlie Giulia ed Alice Pedol, insieme ai loro talentuosi compagni: il sommelier Alberto Zoppè e lo chef Paolo Speranzon.

La loro cucina si è rivelata un affascinante connubio di tradizione e modernità, con l'obiettivo di valorizzare i piatti della tradizione alpagota, tra cui l'indimenticabile Agnello dell’Alpago, autentico presidio Slow Food proveniente dall'allevamento di famiglia, unitamente a una ricerca costante di ingredienti e ricette contemporanee, capaci di sorprendere anche i palati più esigenti.

Il Menù ha deliziato i soci e gli amici presenti con una selezione dei piatti più prelibati offerti dalla Locanda:

  • Toast di gamberi all’orientale
  • Tacos di polenta con salmone affumicato in locanda al legno di faggio
  • Panino alla curcuma cotto al vapore con pastrami di manzo
  • Terrina di fegato grasso d’anatra con pan brioche e mostarda di cipolla e frutti rossi
  • Tataki di cervo marinato al koji, accompagnato da rafano e rape agrodolci
  • Sopa coada di cipolla e intingolo di pollo ruspante
  • Gnocchi con sugo alle frattaglie d'agnello
  • Ravioli di capriolo in salmì, con aggiunta di parmigiano, olio all’alloro e cavolo viola.

L’agnello d’Alpago ha indubbiamente regnato come "piatto principe", presentato e degustato in due varianti di cottura.

Per concludere in dolcezza, è stata offerta una deliziosa zuppetta di ananas caramellato, lime e cocco.

La selezione dei vini in abbinamento è stata curata dai nostri sommelier, guidati con maestria da Alberto, e ha incluso:

  • Pinot Grigio Marco Levis La Maddalena
  • Pinot Nero Marco Levis La Maddalena
  • Pinot Nero Cors Val de Pol
  • Schioppettino di Prepotto Petrussa

Ad eccezione dello Schioppettino, tutti i vini sono stati accuratamente scelti per rappresentare al meglio il territorio, con l'obiettivo di valorizzare sia l'economia che l'eccezionale produzione locale.

La conviviale si è conclusa con un sentito ringraziamento da parte dei soci UEG - Consolato del Veneto alla "brigata di cucina", ai cuochi e al maitre di sala, seguito dalla consegna del Guidoncino ricordo.

In conclusione, l'invito rimane quello di apprezzare la buona tavola ed il vino in modo responsabile, privilegiando sempre la qualità e godendo appieno della convivialità.

Per chi desiderasse provare questa straordinaria esperienza, che per i soci del Consolato del Veneto era stata preceduta da un editoriale dedicato, tra l’altro, all’Agnello dell’Alpago, è possibile prenotare un soggiorno presso la Locanda San Martino, anche per provare l'emozione di un luogo dove il tempo sembra rallentare, regalando momenti di autentica tranquillità scanditi solo dalle attività della vita di paese, dal suono della campana della Chiesa di fronte e, durante l'estate, dal tintinnio dei campanacci delle mucche al pascolo, mescolato ai profumi di pane appena sfornato e di fieno dei prati, in un tripudio di autentica bellezza e gastronomia raffinata.

Desi

 

 

 

13 aprile 2024 Locanda San Martino

UEG Consolato del Veneto organizza la conviviale 

"A Tavola con l'Agnello d'Alpago: un mix saporito tra tradizione ed innovazione gastronomica"


sabato 13 aprile ore 12 e 30 c/o Locanda San Martino di Chies D'Alpago (BL)


Menù:
Toast di gamberi all’orientale
Tacos di polenta con salmone affumicato in locanda al legno di faggio
Panino alla curcuma cotto al vapore con pastrami di manzo
Terrina di fegato grasso d’anatra con pan brioche e mostarda di cipolla e frutti rossi
Tataki di cervo marinato al koji, rafano e rape agrodolci

Sopa coada di cipolla e intingolo di pollo ruspante
Assaggio di gnocchi
Ravioli di capriolo in salmì, parmigiano olio all’alloro e cavolo viola

L’agnello d’Alpago (presidio Slow Food)

Zuppetta di ananas caramellato, lime e cocco

Vini in abbinamento:
Pinot Grigio Marco Levis La Maddalena
Pinot Nero Marco Levis La Maddalena
Pinot Nero Cors Val de Pol
Schioppettino

Per informazioni o prenotazioni:

ueg.consolato.veneto@gmail.com 

Le prenotazioni per soci del Veneto ed accompagnatori chiuderanno domenica 31 marzo. A partire dal 1 aprile e fino al 4 aprile saranno accettate in ordine cronologico le prenotazioni di soci di altri consolati per i posti ancora disponibili.

20-21 gennaio 2024 Schio e Breganze

20 gennaio 2024 – Ristorante Da Beppino a Schio

“Sapori selvaggi di laguna sulle tracce del Salbaneo”

…Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai”  tratto dal romanzo “Il vecchio e il mare”.

…Sono un ragazzo del basso Piave… sono un vecchio fanatico del Veneto ed è qui che lascerò il mio cuore” scriveva Hernest Hemingway ad un amico.

Con questi bei versi e con il magico racconto della nascita della "Peca del Salbaneo", si è aperta la prima Conviviale dell'anno 2024 dell’Union Europèenne des Gourmets - Consolato del Veneto.

Ospiti di oggi :

Franca Miotti, enologa, responsabile della cantina Firminio Miotti.

La cantina Firmino Miotti  è sempre stata legata alle antiche tradizioni vinicole del territorio di Breganze (VI), un borgo posto su una collina di origine vulcanica.

I vini di Firmino Miotti sono testimoni autorevoli e rigorosi del “terroir di Breganze”. La produzione limitata, ma molto diversificata, è capeggiata dal celebre Torcolato.

I vini rossi vengono vinificati in acciaio dopo un breve appassimento delle uve, maturano in botti di rovere e sono capaci di esprimersi con grande carattere soprattutto dopo anni di affinamento in bottiglia. Sono dotati di profondità e armonia, sempre ben misurati anche nelle loro più autentiche particolarità.

Altro graditissimo ospite, il dott. Francesco Castello, Presidente del Consorzio Tutela Vini DOC Breganze che ci ha trasportato sulle ali della fantasia con la storia che ha rappresentato parte del tema della conviviale  “La Peca del Salbaneo” un  magico incontro del piccolo folletto dei campi (il Salbaneo) e della bella Feliziana  che ha dato spunto alla creazione di questo magnifico dolce preparato con importantissimi ingredienti  del territorio Veneto: Farina di grano Marano, ciliegie di Marostica IGP, vino Torcolato DOC di Breganze e olio d’oliva della Cooperativa Pedemontana del Grappa.

Il menù  della conviviale di oggi, ideato dai soci Siro Viero e Claudia Marchi, è stato egregiamente interpretato dal mago dello spiedo, Claudio Ballardin, del ristorante Da Beppino  a Schio (VI) a cui va il nostro ringraziamento anche per la disponibilità nel proporre per gli ospiti piatti alternativi a quelli concordati.

I vini in abbinamento ai piatti

-Anima Vespaiolo spumante DOC Breganze ‘18

-Valletta IGT Veneto ‘16

-Torcolato DOC Breganze’18

sono di Firmino Miotti Vignaiolo in Breganze

Un ringraziamento speciale al socio Nicola Menin per il suo intervento su Hemingway immerso nella storia della laguna e dei luoghi dove aveva vissuto.

Un ringraziamento finale a tutti i soci, agli ospiti partecipanti e alle nuove generazioni che sono intervenute a questa conviviale e, come sempre, alle colonne portanti di questo consolato Desi Pianalto, Giancarlo Favaretto e ValentinoTrentin.

Marilena Velotti

  

 

21 gennaio 2024 a Breganze - La Prima del Torcolato

La conviviale ha avuto un piacevolissimo quanto inaspettato risvolto con il graditissimo invito che il dott. Francesco Castello, Presidente del Consorzio Tutela Vini DOC Breganze  ha riservato al Consolato del Veneto per la “manifestazione principe” dell'enologia: la  Prima del Torcolato a Breganze, un evento che ha saputo coniugare sapientemente l'antica arte della produzione vinicola con il gusto contemporaneo, regalando agli ospiti un'esperienza indimenticabile.

La giornata è stata un susseguirsi di emozioni e scoperte, con l'apertura della mostra mercato dei prodotti tipici e lo stand Torcolato curato dalla Pro Loco Breganze. Qui, tra le delizie gastronomiche e le eccellenze locali, è stato possibile degustare nuovamente il celebre Torcolato, accompagnato da golosi assaggi.

Per il nostro Consolato è stata l'occasione per presentare l'Associazione condividendo i nostri scopi sociali. Ma il momento più importante della giornata è stato la sfilata della Magnifica Fraglia del Torcolato Doc Breganze, un vero e proprio omaggio alla tradizione e all'eccellenza vinicola del territorio; con l'investitura dei nuovi Confratelli e l'ambasciatore del Torcolato nel mondo per l'anno 2024, l'atmosfera si è caricata di festa e orgoglio.

E poi, il momento tanto atteso: la spremitura in piazza dei grappoli di Vespaiola e il brindisi con il primo mosto della vendemmia 2023: un rituale che ha saputo unire passato e presente, celebrando la ricchezza e l'autenticità di un vino unico nel suo genere.

Ma il Torcolato non è solo un vino, è una vera e propria icona della Doc Breganze, frutto di una lunga tradizione e di un territorio unico. Nato dall'uva Vespaiola, selezionata e appassita con cura, il Torcolato è un'eccellenza enologica che porta con sé il profumo della storia e il sapore della passione.

In definitiva, la Prima del Torcolato è stata molto più di un semplice evento enogastronomico: è stata un'esperienza sensoriale e culturale, un viaggio nel cuore della Pedemontana Vicentina e delle sue straordinarie tradizioni vinicole. Un omaggio alla bellezza e all'autenticità di un territorio che sa conquistare il cuore e il palato di chiunque lo visiti.

Desi Pianalto

  

3 Dicembre 2023 - Locanda Aurilia

3 Dicembre 2023 – Locanda Aurilia Loreggia (PD)

Conviviale degli auguri

“Tra un brindisi ed un boccone”

Scopo quest'anno della conviviale degli auguri del Consolato del Veneto  è stato quello di voler far rivivere ai presenti l'atmosfera di quel Natale un po' dimenticato dalla modernità, quello che da importanza ai valori, allo stare insieme attraverso la condivisione di piatti della tradizione, degustando buoni vini in compagnia di amici e parenti.

Il valore della tavola imbandita da cose buone in abbinamento con i vini del territorio è stato simpaticamente illustrato da Giorgio Salvan produttore e proprietario Salvan Vigne del Pigozzo.

Giorgio, simpaticissimo ed ottimo oratore, ci ha riportato indietro nel tempo e ci ha fatto capire come sia importante per lui e per tutti i fondatori e promotori della Strada del Vino dei colli Euganei, far conoscere la storia di ciò che si beve sulle nostre tavole. Ribadisce inoltre che è molto importante per chi viene da altre regioni/nazioni conoscere il contesto culturale, il territorio ed il lavoro delle persone che hanno contribuito alla realizzazione del prodotto e di come quest'ultimo possa abbinarsi ai piatti della tradizione. Ogni visitatore della sua cantina viene trasportato indietro nella storia in modo che possa rivivere, attraverso i racconti, l'evoluzione di ciò che sta degustando, riportato ai tempi della civiltà contadina e fino ad arrivare ai giorni nostri.

Giorgio ha inoltre illustrato come nel corso del tempo nella sua azienda e in quella di altri produttori della zona si sia data importanza allo studio di vitigni prefillosserici e di come, in via di sperimentazione,  sia riuscito dopo anni a vedere le evoluzioni di ben 62 varietà di questa tipologia di viti.

La Turchetta, ad esempio, è una delle tante che ha resistito ed è ancora prodotta nella sua azienda pur in piccola quantità.

Abbiamo concluso la conviviale con un ringraziamento speciale al dr. Giorgio Salvan agronomo e vignaiolo per il suo intervento, ai titolari della Locanda Aurilia, al Console territoriale del Veneto Desi Pianalto e al Vice console Giancarlo Favaretto per l'ottimo lavoro svolto per l'organizzazione, al Console Nazionale Valentino Trentin cui sono stati affidati i saluti iniziali durante l'aperitivo nella splendida e fornitissima cantina della Locanda Aurilia, a tutti i partecipanti soci UEG e agli amici che si sono uniti a noi in questa occasione di festa.

Un augurio leggero e goliardico ha suggellato la giornata, perché, in fondo, la vita va presa con un po' di leggerezza, ricordando appunto “tra un brindisi ed un boccone” che quando si esaurisce il bianco basta aprire una bottiglia di rosso.

Vini in abbinamento ai piatti: Salvan Vigne del Pigozzo

“Summertime” Spumante Rosato a base di uva Friulara

Colli Euganei Doc  Merlot Riserva 2017

Marsala - Marco De Bartoli

Marilena Velotti

7 ottobre 2023 Trattoria dalla Libera

Trattoria dalla Libera

“Sapori senza confini: esplorazione gastronomica

tra antichi vini e vecchie suggestioni a tavola”

Sabato 7 ottobre 2023

I soci del Consolato del Veneto si sono ritrovati sabato 7 ottobre 2023 in occasione della conviviale “Sapori senza confini: esplorazione gastronomica tra antichi vini e vecchie suggestioni a tavola”  presso la Trattoria dalla Libera  a Sernaglia della Battaglia (TV).

La trattoria prende il nome da Libera Stella che dopo alcune importanti esperienze apre nel 1966 insieme alla sorella Angelina l'osteria con cucina Enal che dal 1970 prenderà definitivamente il nome di Trattoria dalla Libera.

L'attività è seguita ora dal nipote Andrea Stella, classe 1970, che si diploma nel 1987 alla Scuola Alberghiera di Falcade/Longarone ed inizia ad affiancare zia Libera in cucina; sommelier dal 1997, Andrea cura personalmente la ricchissima cantina ed è un profondo conoscitore di erbe spontanee ed aromatiche che arricchiscono i suoi piatti; si distingue per ricerca, curiosità, sperimentazione in una cucina in costante rinnovamento, che lega le ricette ed i piatti tipici della tradizione locale alla capacità di saper cogliere l'evoluzione del gusto e delle esigenze alimentari della gastronomia contemporanea.

La conviviale è stata quindi dedicata alla buona cucina cui sono stati abbinati vini particolari provenienti delle cantine Walter Sirk, Albino Armani, E. Molino e TerreGaie, tracciando un percorso territoriale articolato dalla Slovenia passando dalla Vallagarina fino ad arrivare in Piemonte per poi concludere in Veneto ed includendo la degustazione di un vino da vitigni prefillosserici, tema che sarà trattato dall'Associazione al prossimo Convegno nazionale di Fano del 28 ottobre.

La giornata è stata introdotta dalla Console Territoriale del Veneto Desi Pianalto che ha presentato gli ospiti insieme al socio Giancarlo Favaretto; si sono susseguiti gli interventi del socio Nicola Menin https://fb.watch/nDxw5hxkKN/ che ha intrattenuto la platea con una prolusione sulla Fillossera e con un interessantissimo inquadramento del relativo momento storico, del Produttore Giuseppe Aldè, socio della Cantina Walter Sirk che ha descritto il contesto e le tecniche di produzione del vino in degustazione, del socio Diego Schiavoi incentrato sul vino prefillosserico e di Francesco Favaretto, giovane amico di UEG Consolato del Veneto, sul Barolo Molino, sul terroir e sulle tecniche di lavorazione. https://fb.watch/nDxqQZ8SvW/

Dopo l'aperitivo di benvenuto sono stati presentati:

- Uovo in camicia fiore delle Dolomiti, finferli e riduzione di guanciale

- Panzerotti di patate, mascarpone e liquirizia abruzzese

abbinati a Jackot  Slovenia DOC – Cantina Walter Sirk

- Risotto con selvaggina (stinco di cervo) 

abbinato a  Foja Tonda – Cantina  Albino Armani

- Guanciale di maiale razza duroc  in due cotture 

abbinato a Barolo Bricco Rocca 2019 DOCG Cantina E. Molino

- Dessert 

abbinato a moscato TerreGaie Fior d'arancio DOCG Colli Euganei

Alcuni cenni sui  vini:

JAKOT  Slovenia DOC della Cantina Walter Sirk, vino di spiccata freschezza, buona persistenza al palato e grande eleganza prodotto in una  piccola cantina di circa 8 ettari di vigneto situata nel paese di Visnjevik, in pieno Collio Sloveno in zona collinare superiore.

La caratterizzazione degli aromi e dei profumi, oltre che dalla lavorazione in cantina, deriva dalla tipologia dei terreni con forte percentuale di sali minerali, marna ed arenarie.

E' generato da un vigneto (Njiva) il cui anno di impianto risale al  primo 900  con sistema di allevamento a doppio capovolto.

La vinificazione avviene con pressatura soffice, fermentazione controllata in vasche d’acciaio, batonnage manuale e l'affinamento  in vasche di acciaio per garantire una chiara determinazione del gusto originario del vitigno, senza l’influenza di sentori ed aromi dovuti al contatto con il legno, mentre l'imbottigliamento viene effettuato a 18 mesi dalla vendemmia.

FOJA TONDA  – Cantina Albino Armani

"Foja Tonda" di Albino Armani deve il suo nome all'uva Casetta che era anche detta Foja Tonda, uva autoctona della Vallagarina e storicamente utilizzata nelle zone di Dolcé, Ala e Avio. Proprio Albino Armani ha contribuito al recupero di questo storico vitigno, a partire da pochi ettari a piede franco, che dal 2002 è stato reinserito tra le varietà coltivabili. Da uve provenienti da suolo morenico alluvionale il "Foja Tonda" affina 24 mesi in grandi botti di rovere. Vino  con una importante carica “aromatica e selvatica”  che lo rende pieno di personalità.

BAROLO BRICCO ROCCA  2019 DOCG – Cantina E.Molino

Sergio Molino è un nome molto conosciuto nel mondo enologico piemontese e non solo, è l'enologo di un gran numero di cantine in Piemonte ed anche in Francia. La sua competenza e passione per la vinificazione gli hanno fatto decidere di iniziare ad imbottigliare il vigneto di 2,5 ettari nel cru Bricco Rocca a La Morra, di proprietà della famiglia da tempo immemorabile. Con l'etichetta E. Molino dove la E sta per Ernesto  in omaggio al padre che si chiamava così, Sergio imbottiglia circa seimila bottiglie l’anno, suddivise in Barbera Superiore, Nebbiolo e Barolo e, nelle annate buone, un Barolo Riserva.

Ha un modo preciso, quasi ossessivo, di fare il vino che si riflette magnificamente anche nel Bricco Rocca 2019. La macerazione a freddo regala un Barolo fresco ed aromatico con sentori di frutta a bacche rosse, foglie di fico, liquirizia e tabacco ed un tannino piacevolmente ricco e vellutato al palato.

FIOR D'ARANCIO DOCG Colli Euganei – Cantina TerreGaie

Ottimo Moscato le cui uve sono selezionate e raccolte a mano,  raffreddate a 0,5°C e poi pressate sofficemente per esaltare i caratteristici  aromi fruttati. Il mosto così ottenuto va conservato in serbatoi climatizzati fino al momento della presa di spuma in autoclave. Si presenta giallo paglierino con un perlage fine e persistente; fresco con caratteristici profumi di melone e note di ananas, salvia e fior d’arancio, da cui prende il nome.

A conclusione della conviviale la Presidente Nazionale Raffaella Cinelli, presente con il Console Nazionale Maura Pasini, il Console Territoriale dell'Emilia Ernesto Amaducci ed il socio Fulvio Boschi, ha portato i suoi saluti, anticipando parte del programma del prossimo anno sociale.

Si ringraziano per la presenza alla conviviale il Console Nazionale Valentino Trentin, l'enogastronomo Piero Vianelli,  tutti i soci e gli amici intervenuti.

Desi Pianalto

30 settembre 2023 CASEUS

V^ Concorso Nazionale Formaggi di Fattoria

Piazzola sul Brenta (PD)

Targa UEG Consolato del Veneto ad Irene Piazza

L'ultimo fine  settimana di settembre in Veneto è dedicato ad appassionati ed esperti del mondo lattiero-caseario con “CASEUS”, una rassegna a tema, promossa dalla Regione del Veneto ed organizzata da Aprolav, con concorsi, mostre, degustazioni, masterclass ed approfondimenti interamente dedicati al mondo dei formaggi. 

Nata nel 2005 come Caseus Veneti per valorizzare la storia ed il duro lavoro degli allevatori veneti, dei caseifici regionali, dei casari, degli stagionatori e degli affinatori, dal 2022 ha acquisito un respiro nazionale ed internazionale, come testimoniato dal presidente di Aprolav Terenzio Borga: “la crescita di Caseus è stata inimmaginabile; da quando siamo partiti a quest’anno abbiamo visto una partecipazione sempre crescente, soprattutto di quelle che sono le attività extra Veneto; abbiamo visto quanto gli stranieri tengono a venire alla manifestazione e questo ci gratifica: la strada è ancora lunga, la nostra è una regione che trasforma il 92% del latte in formaggi di pregio, il numero di produttori è purtroppo in contrazione da parecchi anni, probabilmente perché i giovani non si prestano più al sacrificio, è un comparto che va difeso, soprattutto dobbiamo difendere la montagna ma non a parole, dobbiamo difenderla con i fatti, aiutando gli allevatori a rimanere nelle valli”.

Quella del 2023 è stata l’edizione numero XIX e tra Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta in provincia di Padova i numeri sono stati piuttosto alti: 503 i formaggi in gara provenienti da 125 caseifici da tutta Italia, 120 le occasioni di confronto con il pubblico,  97 degustazioni guidate, la mostra mercato, le attività solidali ed un workshop internazionale dedicato agli addetti del settore.

Per Caseus Veneti, dedicato alle sole produzioni casearie venete, sono stati sottoposti a giudizio 388 formaggi di cui 165 trevigiani, 22 bellunesi, 27 padovani, 119 vicentini, 18 veneziani e 37 veronesi.

Onaf - Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi, associazione italiana nata nel 1989 con sede a Cuneo che ha per scopo la valorizzazione della figura dell'assaggiatore di formaggio e la divulgazione della conoscenza dei formaggi italiani ed internazionali, è partner tecnico di tutta la manifestazione.  Quest'anno ad Onaf era dedicato un intero padiglione – Casa Onaf - con lo scopo di avvicinare gli appassionati alla figura dell’assaggiatore; all'interno dell'area riservata sono state organizzate 7 degustazioni e sono stati presentati 28 formaggi ai 275 appassionati che sono riusciti a prenotare la loro degustazione.

Da qualche anno Onaf ha istituito il Concorso Nazionale Formaggi di Fattoria per valorizzare i formaggi prodotti con metodi artigianali, da un unico produttore che utilizza esclusivamente latte del proprio allevamento: si tratta di  formaggi particolari, che in Francia  sono definiti “Fermier” e che in Italia iniziano a rappresentare una importante fetta di mercato. La giuria in questo caso è composta da soli Maestri Assaggiatori Onaf provenienti da tutta Italia.

Già dallo scorso anno il Consolato del Veneto ha voluto dare un segno concreto della propria presenza in  una manifestazione così importante ed ha istituito un premio speciale all'interno del Concorso dei Formaggi di Fattoria che è stato assegnato ad Adriana Scaccabarozzi di Merate, Cheese Designer, per la categoria “Formaggi aromatizzati e a pasta molle con crosta fiorita”

Quest'anno, per la V^ edizione del Concorso, che ha visto l'iscrizione di  115 prodotti da tutta Italia per 11 categorie diverse, sabato 30 settembre è stata premiata, della Presidente Nazionale dell'Union Européenne des Gourmets Italia Raffaella Cinelli, 

Una storia di passione, impegno, applicazione e tanto tanto studio ed ecco descritta Irene, fiera del suo lavoro di casara, di allevatrice e delle sue attività di consulente del settore.

La motivazione del premio “a Irene Piazza per la sua capacità di unire la passione di fare il formaggio in malga con il rigore del tecnologo caseario” è fin troppo riduttiva. Infatti, dopo la premiazione, Irene ha dedicato parte della sua giornata ad una degustazione presso lo stand di Casa ONAF riservata ai soci dell'Union Européenne des Gourmets ed abbiamo così potuto conoscerla un po'.

Nata a Feltre dove i suoi genitori hanno un’azienda agricola, durante l'estate lavora a malga Cavallara in Trentino e alla vicina Talvagola; nel periodo invernale segue una esperienza biodinamica a Mezzolombardo, in piena Piana Rotaliana, con il progetto Foradori, dove i suoi capi di bestiame pascolano nei vigneti fino a quando salgono in alpeggio.

Parlando di sé racconta di aver avuto dei maestri eccezionali:

Marino Bianchet, casaro tutto d'un pezzo che le ha trasmesso anche la cosa più importante, la passione;

Carlo Piccoli, con cui attualmente collabora, docente e direttore dell'Accademia Internazionale delle Arti Casearie che le ha insegnato ad “andare oltre, sperimentare cose nuove, sognare in grande, vedere i problemi di sempre con occhi nuovi”;

Angiolella Lombardi, microbiologa di fama internazionale, docente universitaria e molto molto altro  che le ha insegnato “determinazione, voglia continua di approfondire, capire, insegnare e, ovviamente, buona parte delle  conoscenze microbiologiche che in questo mestiere non guastano mai”;

Renato Brancaleoni, notissimo affinatore  e docente Alma.

Ognuno di loro ha contribuito a cementare le sue caratteristiche peculiari: la semplicità estrema con cui si presenta, la tenacia che traspare durante la degustazione ed il senso di Famiglia, dalla sua famiglia di allevatori instancabili  dove ha imparato “il valore di ogni goccia di latte e la consapevolezza che gli obiettivi si raggiungono solo con fatica, dedizione ed onestà” e che “formaggiaio non è colui che fa il formaggio, ma è chi lo seleziona, lo vende, lo taglia, lo racconta e lo presenta, tutte cose che gli allevatori casari sempre più cercano di offrire, ovvero una serie di elaborati che mirano a portare il formaggio ad un livello di percezione di sapori e valori al pari del vino”.

E dopo la degustazione dei suoi magnifici formaggi di fattoria non si può non darle ragione; Irene  ne produce di vari tipi, ispirandosi alla tradizione francese della lavorazione del latte crudo non pastorizzato che preserva batteri specifici e con il latte-innesto cioè senza l'utilizzo di batteri selezionati; azzeccatissimo il paragone con il lievito madre per la produzione del pane. Si tratta di tecniche che permettono di legare un formaggio al suo territorio di produzione e alle erbe dell'alpeggio e quindi ad aromi particolari.

Quattro i formaggi in degustazione:

1 – Caciotta Dall'Alpe, 2 – Formaggio Trentino da conservare per i periodi di asciutta, 3 – Prodotto da Latte fermentato a temperatura ambiente avvolto poi in carbone vegetale, 4- Ultima Luna, forse il più tipico, in produzione da più di 13 anni, nato per poter essere stagionato e conservato e prodotto con il latte dell'ultimo alpeggio.

Desi Pianalto

2 settembre 2023 Cantina Teruz Valdobbiadene

Cantina Teruz Valdobbiadene (TV)

I soci dell'Union Européenne des Gourmets - Consolato del Veneto  si sono ritrovati il 2 settembre presso la Cantina “Teruz”,  in Valdobbiadene per “festeggiare l'estate, la convivialità e l'amicizia” con una giornata speciale, dedicata anche ai giovani che si vogliono avvicinare all'associazione e che ne condividono gli scopi sociali.

Centratissimo il tema: Contaminazioni Veneziane.

Infatti Franca Zanetti e Stefano Martin eccezionali cuochi della giornata, veneziani in trasferta per l'occasione a Valdobbiadene,  hanno raccontato e preparato davanti a tutti i cicchetti ed i piatti più tipici della cucina veneziana come i bigoli in salsa, il baccalà mantecato, i moscardini di Chioggia e le sarde in saor ed hanno proposto una “contaminazione aliena” con le pennette spadellate con il nuovo flagello dei nostri mari: il Callinectes sapidus, meglio noto come il Granchio Blu.

Originario delle coste Atlantiche dell'America, è arrivato nel Mediterraneo con le acque di zavorra delle grandi navi ed ha trovato qui un ambiente ottimale per la sua riproduzione tanto da mettere in crisi le 1500 aziende venete del settore distruggendo oltre il 90% della produzione delle vongole e devastando l'intero comparto della pesca.

Ed ecco l'idea di trasformare un problema in una opportunità consumando questo ottimo crostaceo con la ricetta elaborata proprio per l'occasione.

La realizzazione del piatto è piuttosto laboriosa perchè richiede tantissimo tempo nella pulizia del granchio che, una volta bollito, va sfumato con il Prosecco prima di essere aggiunto agli  altri ingredienti.

Ad accompagnare le varie portate, alcuni vini della Cantina “Teruz”.

Oltre al già noto “TERUZ Col Fondo”, bianco frizzante a rifermentazione naturale in bottiglia sui propri lieviti, definito il Vino della Tradizione con spiccati sentori di crosta di pane e di frutta matura.

Uno splendido “SÈDEGO” Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut che prende  il nome del piccolo appezzamento di terra dove il bisnonno Attilio mise a dimora le prime viti; si tratta di un  Brut secco dal profumo ampio e fruttato che  ricorda la pesca e la mela, ottimo in abbinamento ai piatti della serata.

Ed il “CARTIZZE” Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG prodotto nella zona denominata Collina del Cartizze da una selezione di 107 ettari di vigneti nel comune di Valdobbiadene, tra le frazioni di San Giovanni, San Pietro di Barbozza e Santo Stefano, splendido da dessert, fruttato e floreale con profumi fini e persistenti ed ottimo con dolci leggeri e per  brindisi importanti.

Come avviene a Chioggia, dove a causa  di pochissimi cognomi tutti sono individuati grazie ad un soprannome, anche a Valdobbiadene le famiglie sono conosciute con un soprannome e dietro l'etichetta “Teruz” si cela il cognome Vettoretti.

Gli esordi dalla Famiglia “Teruz” sono un po' quelli di tutti:  tanto impegno,  amore per il territorio e duro lavoro, prendendosi cura dei propri vigneti di collina.
Il giovane portavoce, terza generazione della famiglia, Nicola Vettoretti,  ci racconta che tutto ha inizio nel 1920 quando il bisnonno Attilio, in un piccolo appezzamento di terra, mette a dimora le prime viti e sa infondere la passione per questa terra al figlio Primo che, negli anni, la trasmette a figli e a nipoti.
Nicola ci parla dell'amore per le loro viti in mezzo alle quali sono cresciuti, costruendo non solo la loro professione, ma anche la conoscenza ed il rispetto per quelle colline,  dove, ad oggi  i  vigneti della famiglia si estendono dalla microzona del Cartizze ad altre colline all’interno dell’area del Valdobbiadene Docg: una terra genuina, che trasmette la sua essenza a vini e spumanti, intensi e profumati, che  valorizzano  il più possibile quello che questo meraviglioso territorio dona.

La conviviale è proseguita con altre sorprese ed altre “contaminazioni” come la prima mondiale del “GranSù”, crasi tra Granchio e Tiramisù, dolce tipico di matrice trevigiana,  realizzato dal Campione del Mondo di Tiramisù Stefano Serafini con il granchio blu ed i tradizionali ingredienti (mascarpone, tuorli d'uovo, zucchero, caffè, cacao amaro, savoiardi) e tenuto a battesimo proprio per l'occasione dal Consolato del Veneto.

Inaspettata e graditissima anche la visita del cuoco Luca Zanette, campione Europeo di Paella,  finalista della World Paella Day Cup, in programma il 20 settembre p.v. a Valencia, in Spagna ed unico rappresentante per il Nord Italia.

La conviviale è stata allietata dal vastissimo repertorio musicale del gruppo RMW Band con Raoul Bortolon, Ramon Drummer e Mercedes Vidale e con una esibizione canora a sorpresa del socio Nicola Menin.

Hanno partecipato alla conviviale molte autorità politiche: i consiglieri regionali Roberto Bet e Tommaso Razzolini, il Sindaco di Valdobbiadene Fregonese con il Vicesindaco Geronazzo e gli Assessori Anna Vettoretti e Miotto.

A conclusione la Console Territoriale UEG ha rivolto un ringraziamento ai partecipanti, ha portato il saluto della Presidente dell'Associazione ed ha dato notizia del messaggio di plauso all'iniziativa giunto dal Presidente della Regione del Veneto.

Ha inoltre comunicato che la prossima occasione di incontro sarà a Piazzola sul Brenta, per la manifestazione Caseus 2023, il 30 settembre con la Presidente dell'associazione Raffaella Cinelli.

Un ringraziamento speciale va a Pio Dal Cin, giornalista del Gazzettino, ormai amico  UEG,  al quale si devono la maggior parte delle foto qui pubblicate, ad  Anna De Toni, vicaria in Veneto, ed in modo particolare agli organizzatori dell'evento Nicola Menin e Giancarlo Favaretto che hanno saputo fare ancora una volta “gioco di squadra” che ha garantito un'ottima riuscita della conviviale.

24 giugno 2023 Birrificio Morgana e Ristorante Barbablù

LUPPOLI...AMO?

24 giugno 2023

Birrificio Morgana – Morgano (TV)

Ristorante Pizzeria Barbablù – Istrana (TV)

Continuano le conviviali che il nostro Consolato sta organizzando sul territorio con l'obiettivo di far conoscere ai giovani l'associazione e di avvicinarli ai nostri scopi statutari.

Per questo motivo il 24 giugno u.s. siamo stati ospiti del Birrificio MORGANA sito in via Giolitti, 5 a Morgano, in provincia di Treviso.

Giornata tipica estiva, molto calda, fortunatamente e piacevolmente raffrescata dai prodotti del birrificio,  una  realtà artigianale, produttrice di una “birra di nicchia”, che in tavola consente di   assaporare e ritrovare  profumi e  sapori provenienti da un'accurata scelta delle materie prime e dalla metodologia produttiva tipica di una birra non pastorizzata, non filtrata e rifermentata in bottiglia che la rende meravigliosamente aromatizzata, saporita ed in costante evoluzione.

Andrea Zanatta, titolare del birrificio, entusiasta del suo lavoro,  ha esordito raccontandoci, con non poca emozione, gli inizi della sua avventura che risalgono al lontano 2007; insieme ad un socio, purtroppo venuto a mancare troppo presto, e spinto anche dal papà, si mette a  produrre una birra di qualità, una birra propria, da proporre inizialmente ad amici e clienti di un loro noto locale Veneziano “La cantina”.

Ed è così che nasce Morgana, la birra col fondo.

Lo spinge la passione. Che si ritrova nel calice dove il lievito, la scelta dei migliori luppoli e la lavorazione tramite un impianto moderno ed efficiente, quasi completamente a controllo manuale, danno origine ad un prodotto semplice, genuino, fresco, dall'aroma inconfondibile, equilibrato, pulitissimo che si abbina bene a crostacei, primi piatti di pesce, salumi e formaggi poco stagionati.

Il  fatto di non essere filtrata si evidenzia dal leggero e caratteristico sedimento che si trova sul fondo.

Non è pastorizzata ed è prodotta con il metodo dell'alta fermentazione che permette di conservare tutti gli  aromi ed i profumi che derivano non solo dalla lavorazione, ma anche dalle diverse varietà di luppolo utilizzato, che vanno dall’Hallertau e Tettnang, più spiccatamente amari, al Saaz ceco e Goldings inglese con un'impronta decisamente aromatica.

La piccola quantità prodotta per ogni cotta fa in modo che sia un prodotto suscettibile a minute, ma molteplici, variabili.

Dopo la fermentazione primaria,  viene imbottigliata con una piccola aggiunta di zucchero per far ripartire la fermentazione secondaria che causa la formazione della classica gasatura naturale e la cosiddetta presa di spuma. La rifermentazione in bottiglia prosegue, con il passare dei giorni, sempre più lentamente favorendo l'evoluzione del gusto ed originando piccole differenze tra un lotto di produzione e l'altro, differenze che vanno considerate come caratteristiche della genuinità ed artigianalità del prodotto.

Oltre alla Morgana, stile Belgian Ale, il birrificio produce:

BN1, stile Belgian Pale Ale, morbida dal colore giallo carico, profumo intenso di fiori bianchi ed agrumi, corpo pieno

BN2 stile American Pale Ale, cui l'utilizzo di luppoli americani conferiscono un'esplosione di note dolci ed agrumate bilanciate da una equilibrata nota amara

BN3, Stile Blanche, a base di frumento speziata al coriandolo, buccia d'arancia amaa, camomilla e pepe nero che donano complessità e leggerezza sia al naso che al palato

Daisy Usuale, stile American Pale Ale, morbida ed equilibrata dovei luppoli americani apportano profumi agrumati

Daisy Australe, stile Indian Pale Ale, dove il luppolo Galaxy australiano dona note di agrumi, pompelmo, frutto della passione e pesca

Skia, stile Pale Ale, dal colore giallo dorato, profumo maltato e aroma fruttato con corpo pieno, amaro leggero che bilancia la dolcezza del malto

Moeka, stile Red Ale, ambrata dai riflessi aranciati, lascia una bocca pulita e una leggera nota di tostatura

Sepa stile Stout, caratterizzata da note tostate che spaziano dal cacao al caffè, fino ad un finale di liquirizia con amaro ben bilanciato

Iride, stile Pale Ale Gluten Free certificata con un sentore di miele e pompelmo ed un finale maltato e di mandorla tostata.

Ultima nata nel momento più difficile della pendemia Covid: HEY PSYCO!, stile Triple, in versione piu' soft rispetto alle tradizionali Belghe con etichetta ispirata da una foto dello stesso Andrea intitolata proprio cosi. Senza l'utilizzo classico di spezie, dall'aspetto ambrato carico, dal tenore alcolico medio alto (6,5 gradi), corposa al punto giusto per essere abbinata a  carni alla brace, salumi, formaggi stagionati ed erborinati, frutta e dolci secchi e la compagnia; lascia il palato pulito e con una leggera nota tostata.

I giovani sono riusciti ad apprezzarle tutte fino in fondo. Non si poteva non farlo prima di tutto  per la passione e l'impegno del titolare nel guidarci durante la degustazione, e poi  grazie al nostro socio Giancarlo Favaretto che ha provveduto a gestire gli abbinamenti con una sopressa veneta “spaziale” e con due assaggi di Montasio DOP stagionato proveniente da Fagagna in Friuli Venezia Giulia.

La serata è poi proseguita con la ventata di spensieratezza portata dai ragazzi, in una cornice di autentica convivialità, con una pizza speciale presso un bellissimo locale di Istrana (TV): il Ristorante Pizzeria Barbablù sito in Piazzale Roma 70, molto grande e con un servizio impeccabile e velocissimo, suggerito e prenotato dal nostro socio Luca Michielan.

Devo solo ringraziare tutti: Andrea per averci accolto con tanto affetto e passione nel birrificio e per averci offerto la degustazione delle birre e i soci per aver partecipato attivamente nell'organizzazione come Giancarlo, Luca e tutti con il piacere di un evento diverso dai soliti, meno ingessato, ma non per questo meno interessante.

Per me si è trattato di una grandissima esperienza, (anche la prima volta di una Triple!) data la mia profondissima ignoranza sul tema birra, che vedrò di colmare il prima possibile dato che ritengo che la birra sia una apprezzabilissima alternativa al vino, decisamente meno alcolica e destinata comunque ad ottimi abbinamenti a tavola.

18 maggio 2023 Ristorante Sant'Eusebio

Ristorante Sant'Eusebio - Bassano del Grappa (VI)

EROS E SPARANGI: L'ASPARAGO E' LA FESTA!

Con una serata diversa dalle solite il 18 maggio l'UEG - Consolato del Veneto ha voluto  dare inizio ad una serie di eventi maggiormente dedicati ai giovani.

L'incontro si è svolto  presso il Ristorante Sant'Eusebio a Bassano del Grappa  ed è stato un momento fuori dagli schemi, particolarmente gradito anche ai giovani ospiti presenti.

Tema della serata Eros & Sparangi introdotto magistralmente da un graditissimo ospite, il  dottor  Giancarlo Andretta, Maestro Assaggiatore Formaggi, Sommelier e Gran bailì della Chiane de Rotisseur, che ha saputo rendere il momento dell'aperitivo più “frizzante del calice” ed interessante con tutta una serie di racconti estrapolati da libri e ricette afrodisiache. 

Ringraziamenti ai soci presenti, a Robert Baron co-organizzatore della serata e ai nuovi giovani amici.

11 febbraio 2023 Ristorante Crosarona a Scorzè (VE)

Ristorante Crosarona a Scorzè (VE)

11 febbraio 2023 – IL TARDIVO DI TREVISO

 

“All’alba del 1900

nasce un Fiore d’Inverno,

Una visione? Una Casualità?

Forse entrambe, ma ciò che è certo è che, da quegli anni,

un nuovo prodotto conquista il mondo.

Così,

come un grande scultore libera la sua scultura

imprigionata nel marmo, allo stesso modo i produttori

liberano dalle amare prigioni delle foglie di cicoria

un cuore bianco e rossastro,

il radicchio rosso di Treviso, Il fiore d’Inverno”

 

E’ iniziata così la Conviviale U.E.G. del Consolato del Veneto sabato 11 febbraio, tra poesia e storia, miti e leggende, magia in cucina e nel bicchiere, con il contributo dei soci Giancarlo Favaretto e Nicola Menin, che si sono egregiamente alternati per regalarci tantissime  sorprese interessanti:

la storia del radicchio, oggetto di approfondite ricerche presso le biblioteche più importanti;

la presentazione di Andrea Tosatto alla guida del Consorzio del Radicchio Rosso di Treviso Igp che ci ha parlato di un prodotto di valore, una vera eccellenza dell’agricoltura italiana che il mondo ci invidia, anche grazie al video “Fiori d’Inverno” che vi invito a visionare; https://youtube.com/watch?v=hL2jLuV4D8s&feature=share

la “formula speciale” per il Vermouth di Ion Panta, docente a corsi di formazione, sommelier professionista, presenza importante al Ristorante Caffè Concerto di Venezia, Vermouth che speriamo di degustare prossimamente in abbinamento con qualche buon formaggio;

la “nuvola fumosa” di Cristian Bertoncello socio fondatore dell’Associazione Culturale Amici del Nostrano del Brenta, promotore della  storia dell’antico sigaro nostrano del Brenta fatta di passione, amore e capacità di rinnovarsi nei secoli. https://www.libertaeparola.com/nostrano-del-brenta/

Particolare interesse ha suscitato l’abbinamento dei piatti, abilmente preparati dalla cucina diretta dal Sig. Paolo e dalla figlia Claudia titolari della “Crosarona” di Scorzè (VE)  ai vini piemontesi.  E’ sempre molto interessante quando alle conviviali sono presenti i produttori dei vini. 

Abbiamo così potuto conoscere due grandi personaggi del mondo del vino: Giuseppino Anfossi della Cantina Ghiomo ed Enzo Boglietti della Cantina Boglietti.

Potrei descrivere Giuseppino Anfossi come una forza della natura: ha parlato della  sua filosofia legata al vino ed abbiamo percepito tutta la passione che ci mette nel suo lavoro e nella produzione dei suoi vini.             
In vigna c'è grande attenzione alla natura e al rispetto del ciclo biologico della vite “perché il vino buono lo fa il tempo, insieme alla natura”.       
L’azienda agricola, nata ai primi dell'800, prende il nome dalla cascina Ghiomo, un ex convento di frati nel cuore del Roero, a Guarene, a  3 km dal centro di Alba.          
Contadini da generazioni, Giuseppino porta avanti varie tipologie di coltivazione in un territorio compreso tra la pianura del Tanaro e la collina di Guarene.
Nel 1999, dopo altre  esperienze, decide di fare esclusivamente il viticoltore e produrre vino con il suo concetto e la sua vocazione, ereditando dal nonno tutta la  passione  per il territorio e dal padre il rispetto del tempo e della natura.          
Nei poco più di 10 ettari di vigneto si producono 40.000 bottiglie l’anno, ma solo nelle stagioni migliori, perché “non ci sarà mai un’annata simile ad un’altra”.
Le dimensioni medio-piccole rendono possibile quella  qualità e quel  carattere sempre più apprezzati e ricercati al giorno d'oggi.   
In degustazione Arneis langhe Fussot e Nebbiolo langhe SanSteu.

E abbiamo potuto conoscere anche Enzo Boglietti, in primis con uno splendido metodo classico Brut Nature, 100% nebbiolo vinificato in bianco, servito come aperitivo in abbinamento agli stuzzichini a base di radicchio trevigiano.

L’idea di vinificare il nebbiolo in bianco nasce da una intuizione del  2004 di Sergio Molino, affermato enologo, che, dopo opportune sperimentazioni, si è reso conto che la punta del grappolo del nebbiolo, tagliata in fase pre-vendemmiale, contiene l’acidità ideale per produrre spumanti metodo classico, dosaggio zero e con una sosta sui lieviti di almeno 40 mesi; si tratta delle stesse uve del Barolo, del Barbaresco o del Gattinara dalle quali nasce uno spumante metodo classico.  

E poi siamo entrati nella “sfera del barolo” con i secondi piatti: in abbinamento alla guancetta di vitello al Barolo con purè al radicchio e trevigiano grigliato è stato abbinato il Barolo 2016 DOCG .

E quando parliamo di barolo, parliamo di un’area vitivinicola tra le più conosciute al mondo e di un vino che non suscita solo emozione, ma evoca soprattutto il luogo da cui proviene. Sono vini con caratteristiche peculiari riconducibili solamente alla zona del Barolo; sono ambasciatori che raccontano  suolo e  microclima del territorio perché sono loro stessi “Territorio”. Questo vino ci ha regalato momenti di autentica meraviglia.

In chiusura conviviale con la Biscotteria della Crosarona Paolo ha offerto il Noans, passito dei colli orientali.

Desi Pianalto