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L'UNION EUROPÉENNE DES GOURMETS 

è  un’associazione aconfessionale e apolitica fondata a Torino il 3 Aprile 1997 ed ufficializzata a Vienna il 6 Giugno dello stesso anno.

L'associazione è estesa a tutti i paesi dell’area geografica europea, a prescindere dalla loro appartenenza alla Unione Europea e ha come scopo sociale la valorizzazione dell’enogastronomia regionale europea con particolare riferimento ai prodotti del territorio.

L'Union Européenne des Gourmets Italia è diretta alla valorizzazione dei propri prodotti regionali per il tramite delle rappresentanze nelle varie regioni italiane.

Consapevoli di perseguire gli stessi obiettivi di istituzioni dirette a far conoscere i propri prodotti sul territorio ed in ambito nazionale ed europeo, il Consolato della regione Molise, costituito da cultori e appassionati, ma anche da professionisti del settore enogastronomico, ricerca ogni sinergia per meglio adempiere a questo scopo.
Olio: Fruttato, Amaro, Piccante

Nell'insolita location del frantoio Principe Pignatelli, dallo stile autentico e insieme raffinato, il Consolato territoriale del Molise ha unito le proprie energie con l'Associazione Italiana Sommelier di Isernia per una collaborazione d'eccezione in una serata indimenticabile. L'idea che ci ha riunito è stata quella di creare un'occasione per accrescere la propria conoscenza di un prodotto tanto noto e diffuso, l'olio d'oliva, del quale però non si sa ancora abbastanza perché si possa ritenere pienamente valorizzato. Conosciuto sin dall'antichità come l'oro liquido, considerato ben presto il re della dieta mediterranea per il suo ruolo fondamentale nella piramide alimentare, ad esso vanno attribuite innumerevoli proprietà nutritive e numerosi benefici. Alimento genuino e molto versatile, rappresenta la primcipale fonte di grassi insaturi. Può essere utilizzato per condire un piatto di pasta, verdure crude o grigliate, secondi di carne o di pesce, zuppe di legumi o cremose, o anche semplicemente accompagnare una fetta di pane. Un buon olio di oliva è l'ingrediente in grado di donare quel tocco in più ad ogni piatto. Ma come fare a riconoscere un buon olio d'oliva di qualità? Come scegliere tra le tante proposte sul mercato? E' a queste domande che abbiamo provato a dare una risposta con l'aiuto di un relatore di grande eccezione, esperto produttore e professionista agronomo, il dott. Fabio Pietrangeli che ci ha raggiunti dal vicino Abruzzo. Con la sua guida, abbiamo compreso che la capacità di individuare il profilo sensoriale di un olio di oliva non è necessariamente prerogativa esclusiva dei professionisti. Ognuno di noi può educarsi a percepire i principali difetti e i pregi per riconoscere un olio extravergine d'oliva di qualità. Certo, con un buon allenamento si saprà riconoscere meglio le peculiarità di ogni singolo prodotto, derivanti dalla provenienza e dall'intero ciclo produttivo. Intanto i primi assaggi supportati dagli esperti possono risultare utilissimi per imparare a familiarizzare con il caratteristico profilo sensoriale di ogni prodotto e, apprendendo alcune regole basilari, sarà possibile orientarsi tra le molte sfaccettature di un olio evo.  Come per il vino, anche per l'olio extravergine d'oliva è possibile riferirsi ad un codice di degustazione che, tramite l'associazione ad altri alimenti, permette di ottenere un linguaggio comune di intesa a tavola. Su questa direzione abbiamo inteso comprendere al meglio gli impieghi più idonei in cucina, secondo la specificità dei prodotti da accompagnare e come complemento di reciproca esaltazione. Per l'analisi sensoriale dell'olio extravergine di oliva abbiamo voluto prediligere le qualità più eccelse che il nostro territorio regionale offre, provenienti maggiormente da monocultivar autoctone molisane o delle zone al confine. Siamo partiti dall'assaggio degli oli più dolci, intendendosi un gusto meno amaro, a quelli più amari, rilevando volta per volta le rispettive indicazioni tattili declinate nelle note più o meno piccanti. Prima di iniziare il dott. Pietrangeli, in un eloquio quanto mai interessante e coinvolgente, ci ha descritto quelle che sono le peculiarità che fanno di un olio extravergine d'oliva un prodotto salutare e dalle molteplici proprietà nutraceutiche. I tempi della raccolta del frutto e la modalità della molitura, da effettuare nei tempi più stretti, sono i fattori che maggiormente possono incidere sul risultato finale. Per preservare al massimo le sue qualità e non alterare il prodotto, diventa fondamentale eseguire un'attenta conservazione che sia scrupolosa di quegli accorgimenti che nel tempo si sono rivelati essenziali per evitare il temibile processo di ossidazione a cui l'olio è particolarmente sensibile per la cospicua presenza dei polifenoli. Fatte queste doverose premesse, la degustazione ha avuto inizio con oli evo di ottima qualità, provati  in abbinamento alle verdure crude (primo olio), ai legumi pregevolmente lessati (assaggiati con un cucchiaino di olio delle ultime tre varietà che sono più intense), alla patata bollita (provata in abbinamento per contrasto con l'olio giudicato più amaro) e al pane e alla focaccia per una combinazione sempre vincente. Per poter rilevare in modo corretto le principali caratteristiche, ciascuno ha eseguito la tecnica di assaggio consigliata: osservare visivamente le caratteristiche cromatiche; scaldare il bicchierino con il palmo della mano per esalare e liberare le comonenti aromatiche; annusare il prodotto per riconoscere le varie sensazioni aromatiche; assaggiare assumendo un ridotto quantitativo di olio in bocca, aspirare aria e vaporizzarla nel cavo orale per sprigionare l'aroma. La scoperta degli aromi e la capacità di associarli al gusto in accordo con la nostra memoria sensoriale, permetterà di sperimentare i migliori abbinamenti.

Il primo olio evo preso in esame è l'AURINA dell'Azienda Pignatelli. Colore limpido ben filtrato, della tonalità giallo- verde. Si precisa che il colore non influenza la degustazione. Sapore fruttato, piccante in gola, fluido in bocca. Il secondo olio in degustazione è il Gentile di Larino. Meno limpido, di colore giallo pagliarino. Piccante in gola ma risulta molto ben equilibrato. 

Il terzo olio è un bland a prevalenza Peranzana. Si presenta poco amaro e poco fruttato. In bocca più viscoso.

Il quarto presentato è l'olio Sperone di Gallo dell'azienda Pignatelli. Colore limpido, intenso verde. Gusto piccante intenso. Particolarmente adatto ad accompagnare i legumi, piatti strutturati che diremmo importanti.

Il quinto è Paesana nera dell'Azienda Pignatelli. Colore spiccatamente verde. Fruttato più imtenso. Equilibrato perfettamente tra amaro e piccante, con un retrogusto unanimamente buono. 

Il sesto è un bland della selezione Mastrangelo, con presenza della cultivar Coratina. Olio molto più piccante degli altri finora assaggiati. Si presenta meno filtrato per una denotazione naturale. Olfatto intenso con note vegetali. Possiede un'intensità di amaro accentuata e decisa, che lo rende pregevole e pregiato insieme.

L'ultimo nell'ordine a seguire è l' Aurina di Colletorto. Colore deciso. Anche la degustazione risulta decisa. Fruttato intenso. Amaro altrettanto intenso e decisissimo. 

Fatta la degustazione, abbiamo proseguito la cena come da menu. Lo chef Adriano Cozzolino ha preparato squisite prelibatezze, tra le quali è stata particolarmente apprezzata la "polenta e caurigl", vale a dire la polenta verde tipica dell'area venafrana che deve il suo colore ed il suo nome ad una qualità di cavoli piccoli e tenerissimi, dalle particolari foglie affusolate, appunto i "caurigl". Molto buono anche il baccalà alla M'ntanara, servito in abbondante olio evo. Come si può notare, sono tutti piatti tipici della tradizione, eseguiti in modo semplice per apprezzare al meglio la qualità dell'olio. Eppure proprio la loro semplicità ci ha permesso di giudicare positivamente la perfetta esecuzione di ciascuna portata e il gusto pienamente valorizzato di tutti gli ingredienti. Perché l'olio, anche solo messo a crudo sulla pietanza, è di fatto parte integrante di un tutto che è costituito dal piatto pronto. Lo può modificare, esaltare, accompagnare e persino cambiare. Per questo, nella cucina di un gorumet, non deve mancare mai l'olio di altissima qualità nelle tre varietà lieve, medio e intenso, a seconda del risultato finale che si vuol ottenere. 

I vini selezionati per la cena sono tutti di provenienza dalla Cantina Campi Valerio, cantina molisana della provincia di Isernia che ha scommesso e puntato molto sulle qualità del territorio. Lo spumante metodo classico 2012 per un brindisi di aperitivo, mentre ha accompagnato molto bene tutta la cena l'ottima Fannia Falanghina del Molise Doc 2023. Anche in questo caso la nostra degustazione è stata guidata dalla console nazionale Giovanna Di Pietro con raffinata esperienza e buon gusto. 

 

22 novembre 2024 Olio: Fruttato, Amaro, Piccante

Olio: Fruttato, Amaro, Piccante

22 novembre 2024

Frantoio Principe Pignatelli

Sant Eusanio Monteroduni (IS)

25 ottobre 2024 Sfumature di gin

Sfumature di gin

25 ottobre 2024

La Gineria - Isernia (IS)

Abbiamo dedicato un appuntamento speciale al mondo della miscelazione per scoprire ed apprezzare al meglio la bevanda più chic della storia: il gin. Per lungo tempo relegato in secondo piano, il gin ritorna di moda oggi più che mai. Il crescente interesse nei suoi riguardi, da parte di numerosi consumatori, appassionati o curiosi che siano, spinge l'offerta sul mercato di sempre nuovi prodotti, tra i quali si tende spesso a fare confusione. Insomma, bevanda cosmopolita e rinfrescante, il gin ha rivoluzionato de facto il gusto odierno soprattutto nel settore della mixology, dove è fonte di continua ispirazione e innovazione come base alcolica di numerosissimi long drink e cocktail. Il segreto di cotanto successo è dato dalla sua essenza fortemente versatile e dalla complessità aromatica di sapori e di profumi, il cui carattere finale risulta legato senz'altro ai suoi componenti botanici, in un numero di spezie e di aromi variabili, in prevalenza bacche di ginepro, capace di conferire al gin un sapore sempre unico. Nella semplice convinzione che assaporare con saggezza possa aiutare a riconoscere un prodotto di qualità, abbiamo provato ad arricchire la nostra esperienza mediante una degustazione guidata. Lo abbiamo fatto nel nuovo locale "La Gineria Food & DrinK", sito in Isernia via G.Lorusso. Qui un esperto bartender, Giovanni Genovese, ci ha deliziati con la preparazione di alcuni cocktail a base della bevanda, in puntuale abbinamento con i piatti di un menu completo e ricercato, proposto con originalità dalla cucina. Ne è risultata un'esperienza di gusto davvero singolare e interessante. Va detto che il gin si gusta al meglio in purezza, a temperatura ambiente, liscio e senza ghiaccio, per  poterne apprezzare appieno tutte le sfumature. Eppure esso può eccellere anche quando viene usato come base di cocktail che dà il via libera alla creazione di sempre nuovi profili aromatici. Si presta perciò molto bene ad essere assaporato nelle occasioni più disparate. In associazione ad altri oli essenziali, ad erbe o spezie, può esaltare il gusto delle pietanze, lasciando pieno campo alla creatività e puntando alla valorizzazione del contenuto del piatto e del bicchiere.  E' sulla base di questo gioco di abbinamenti che abbiamo fatto propria la scoperta del gin come prodotto gourmet, per accostamenti inusuali ma ben bilanciati, da sorseggiare durante l'intero pasto, passando dall'antipasto ai primi e ai secondi, per finire con un delizioso dolce. Un vero percorso sensoriale che ci ha conquistati.

Menu

Antipasto

Flan Al Caciocavallo Con Crema Di Rossa Di Tropea E Giardiniera Fatta In Casa

Abbinamento: Gin con estratto al cavolo viola

Primo piatto

Tagliatelle Con Pesto Di Pomodorini Confit, Stracciata Di Capracotta, Polvere Di Olive E Riduzione Di Basilico

Abbinamento: Gin con estratto al cetriolo, basilico e menta

Secondo piatto

Petto D'anatra Cbt Con Insalatina Di Arance

Abbinamento: Gin infuso all’arancia e alla frutta esotica

Dolce

Dessert: Babà Con Crema E Frutti Di Bosco

Abbinamento: Gin infuso ai frutti rossi.

 

 

 

 

 

 

Gin e sapori

Eccoci pronti con un evento per inaugurare la nuova stagione.  E’ a proposito di Distillati che la nostra direttiva riapre gli incontri Gourmet. Ad Isernia si è aperta La Gineria food & drink che fa del Gin il ricco ampio elemento della propria attività e diviene componente fondante nell’accompagnare con garbo gli studiati piatti che la cucina propone.

Lì, nei locali di via Lorusso 48, ci ritroveremo alle 20:00 di venerdì 25 ottobre, dove ci attende un esperto che con perizia ci condurrà verso la conoscenza delle qualità dei diversi Gin e del loro valore. A seguire la cena che vede nella ricerca illustrata dal cuoco, quel tocco di originalità che dona al cibo una valutata diversificazione.

 

Menù

Antipasto

 

Flan Al Caciocavallo Con Crema Di Rossa Di Tropea E Giardiniera Fatta In Casa

Abbinamento: Gin con estratto al cavolo viola

 

Primo piatto

Tagliatelle Con Pesto Di Pomodorini Confit, Stracciata Di Capracotta, Polvere Di Olive E Riduzione Di Basilico

Abbinamento: Gin con estratto al cetriolo, basilico e menta

 

Secondo piatto

Petto D'anatra Cbt Con Insalatina Di Arance Abbinamento: Gin infuso all’arancia e alla frutta esotica

 

Dolce

Dessert: Babà Con Crema E Frutti Di Bosco Abbinamento: Gin infuso ai frutti rossi.

 

22/06/2024

L'anima del Matese in barattolo

Il programma relativo all’incontro del 22 giugno 2024 dal titolo "L’anima del Matese in barattolo" prevede l'arrivo alle 10.30 nell’Antico Borgo di Roccamandolfi (IS), in zona Parco della Trainara, prospiciente all’ex lavatoio comunale, dove ci attendono i fratelli Mariangelo e Andrea Martelli, titolari del Conservificio LA ROCCA,  specializzato nella lavorazione del tartufo sotto forma di creme e salse conservate in vasetto. Potremo così entrare in merito alla trasformazione, all’etichettatura e commercializzazione dei prodotti viste in funzione della caratterizzazione specifica studiata e perseguita dall’Azienda per evidenziare la qualità dei frutti del sano, ricco, prezioso sottobosco di Roccamandolfi. Seguirà l'incontro con il Sindaco Giacomo Lombardi, che ci riceverà nel vicino Museo del Brigantaggio, che ci potrà parlare dei progetti e delle iniziative che hanno interessato l’intero paese con evidenti risultati positivi ma anche degli splendidi sentieri tra dirupi e cascate. Ci spiegherà, a tal proposito, come si leggono le nuove mappe segnaletiche ricche di particolari informativi, utili a percorrere consapevolmente i molteplici cammini e le considerevoli escursioni locali. Nell’inusuale Museo, la responsabile Jennifer Lombardi, ci narrerà, anche attraverso la visione del film 3D e del materiale in esposizione nel centro di documentazione, del fenomeno del Brigantaggio che nel bene e nel male ha caratterizzato e condizionato nel tempo l’aspetto sociale della comunità roccolana. Attraverseremo il Centro Storico accompagnati dall'esperta di Storia Sociale del Molise Angela Mazzuto, che ci condurrà lungo tutto il percorso raccontandoci l'essenziale per conoscere il profilo sociale di Roccamandolfi. Raggiungeremo in macchina Il Chiosco dei fratelli Martelli, punto vendita bucolico dei prodotti LA ROCCA, situato a 900 metri di quota nei pressi del Ponte Tibetano e dominato dai torrioni del diruto Castello. È qui la sede del nostro pranzo, vissuto sì a tavola, ma all’aperto sotto ad un vasto gazebo, soluzione suggerita dalla bellezza mozzafiato del posto. Pranzo simile alle colazioni in montagna, nei pascolo o all’aperto; i piatti sono quelli che, preparati in anticipo, rendono meglio in fatto di gusto. Nel mentre, la nostra ospite Maria Domenica Santucci ci racconterà della ricchezza di quei boschi e dei loro preziosi frutti.

Un momento di attenzione verrà posto prima del dolce quando, per alzata di mano, l’assemblea dei Soci presenti formulerà il nome del nuovo Console per il Molise … salutato da bollicine benauguranti. Siamo in estate, più liberi e spensierati, venite tutti accompagnati da amici: è bello e gratificante ritrovarci in tanti. 

13 aprile 2024 Spirito e frutta

 

Spirito e frutta

13 Aprile 2024, San Pietro Avellana

 

Siamo a San Pietro Avellana, paese dell’alto Molise. La giornata è dedicata alla visita al piccolo Liquorificio “Monte di mezzo” e al Ristorante “Il Boccaccio” dello Chef Ermes Colecchia, il cui principio è l’esecuzione di piatti cotti per lungo tempo e a bassa temperatura, da lui studiati, curati e sostenuti con entusiasmo, come ci ha spiegato con un partecipato intervento. Alla base del suo ideale principio gastronomico, ci ha precisato con fierezza, rimane ancorata la tradizione.

L’aperitivo proposto è Rocher di cotechino e nocciole su crema di lenticchie, piatto di gran successo, nato dalla preparazione personale dell’insaccato natalizio disposto sotto forma di sfere su base purea di lenticchie, unito a bon bon di ricotta con noci e miele; questa soluzione è l’ottimo risultato dell’espediente trovato per far gustare il piatto propiziatorio di San Silvestro che, quando servito in forma tradizionale, vedeva il sistematico spreco nel ritorno intonso in cucina.

Armonico l’abbinamento con Passerina spumante brut “Tenuta Santori” di Ripatransone (AP). Vivo il Perlage con una grana di bollicine fini e persistenti, il colore giallo tenue con riflessi verdolini ne testimonia la giovinezza . Molto intensa la freschezza, dono che il vitigno Passerina porta nel suo dna, presente una discreta sapidità.

Veramente squisito l’antipasto. Lo Chef ci ha stupiti servendoci una preparazione originale: Uovo cotto a bassa temperatura su crema di patate alla genziana con croccante di cipolla e guanciale. Abbinato a Pecorino Biologico Igt della cantina Jasci & Marchesani, prodotto nel comune di Monteodorisio (CH). Colore giallo paglierino intenso, al naso un fruttato che riporta alla frutta fresca ed esotica, piacevole e lunga la persistenza in bocca, la vicinanza alla costa abruzzese dona a questo pecorino una gradevole mineralità e giusta salinità.

L’abbinamento con il piatto è risulta armonico.

Primo piatto e Secondo piatto riuscitissimi: Risotto Carnaroli con crema di carciofi, scaglie di cacio ricotta e polvere di liquirizia, sapientemente usata, così come la genziana dell’antipasto, per dare essenza ai prodotti dello stesso liquorificio.

A seguire il Secondo piatto: Coniglio cotto a bassa temperatura, bardato di pancetta con riduzione di vino Tintilia e cicoria ripassata.

Per entrambe le portate l’abbinamento è stato studiato con il vino Cerasuolo d’Abruzzo Doc da uve Montepulciano, prodotto nei comuni di Monteodorisio e Casalbordino (CH). Vino giovane, colore brillante rosso ciliegia, profumo vinoso e molto fruttato di ciliegie non ancora mature e un leggero sottobosco, notevole spinta di freschezza, gradevole al palato, fine ed abbastanza persistente.

L’abbinamento con i due piatti risulta abbastanza armonico. Deliziosi i liquori del Liquorificio Montedemezzo serviti a fine pasto, nello specifico Genziana e Ratafia, in abbinamento con la pasticceria secca.

Al termine dell’incontro conviviale, dopo i complimenti allo Chef Ermes, viene consegnata la vetrofania U.E.G descrivendo le specificità dell’Associazione ed il valore dell’insegna da apporre sulla vetrina d’ingresso al locale.

Semplici e di facile esecuzione i liquori preparati da Serena Colecchia, sorella di Ermes, nell’attiguo Liquorificio. Il locale adibito a laboratorio produttivo include poche attrezzature per una lavorazione artigianale individuale. La scelta di Serena, biologa di formazione, è quella di limitare al momento la produzione ai quattro liquori rappresentativi del gusto locale: genziana, ratafìa, liquirizia e duetto di cioccolato e rhum. Gli stessi ingredienti utilizzati sono presenti nella tradizione più diffusa in quest’area di confine con la regione dell’Abruzzo. Pensiamo alla liquirizia, alla genziana e alle amarene o anche alla scelta del vino trebbiano d’Abruzzo per la ricetta del liquore alla genziana.

Commento molto positivo dei soci partecipanti sulla giornata trascorsa.

MENU

Aperitivo

Bollicine,

Bon bon di ricotta noci e miele con rocher di cotechino e nocciole su crema di lenticchie

Antipasto

Uovo cotto a bassa temperatura servito su crema di patate alla genziana con croccante

di cipolla e guanciale

Primo piatto

Risotto Carnaroli Bio con crema di carciofi, scaglie di cacio ricotta salata e polvere di

Liquirizia

Secondo piatto

Coniglio cotto a bassa temperatura bardato con pancetta, accompagnato da verdure

ripassate e riduzione di tintilia del Molise

Dolce

Mela cotta a bassa temperatura aromatizzata con miele e cannella, ripiena di crema

alla vaniglia e salsa al ratafià del liquorificio Montedimezzo

Degustazione prodotti liquorificio Montedimezzo spirits&fruits

 

     

 

2 marzo 2024 Oggi Birra

Oggi Birra

2 marzo 2024

Con il consolato del Molise siamo tornati a Castel del Giudice, un paesino al confine con l’Abruzzo situato nell’area dell’alto Sangro, noto per essere entrato a far parte dell'associazione dei comuni virtuosi. La particolare collocazione, l’abbondante vegetazione, la varietà di prodotti naturali, fanno di questo territorio una realtà a eccezionale vocazione agricola. Su questa consapevolezza si fonda il progetto Melise, l'azienda agricola nata nel 2003 grazie a un’importante opera di recupero dei terreni abbandonati. Un'unica grande e ricca superficie da destinare alla coltivazione di frutta, principalmente mele di specie autoctona, ma anche, a rotazione, coltivazione di legumi e di cereali, tra cui l'orzo che, per le sue doti di resistenza e adattabilità, prospera bene anche in queste aree. Nel tempo ha preso forza l'idea precisa di una filiera corta dalla metodologia produttiva biologica, perfettamente in armonia con la natura, con i suoi cicli e i suoi tempi. In seno a questa visione unitaria di economia sostenibile, rientra anche l’altro importante progetto dall'anima tutta giovanile, Malto Lento, il birrificio agricolo a km 0 dell’azienda Melise, che abbiamo visitato con l’intento di ampliare la nostra conoscenza sul mondo della birra. Guidati dall'esperto birraio Emanuele Scocchera, abbiamo trattato l'argomento in tutti i suoi aspetti: come si fa, come si degusta e come si può usare in cucina la birra. Emanuele ha soddisfatto tutte le nostre curiosità, risponendo alle nostre domande e illustrandoci l'inter ciclo produttivo.  Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un sempre crescente interesse gastronomico per questa bevanda, che procede di pari passo con la diffusione del fenomeno dei microbirrifici. Riuscire ad ottenere una buona birra con una lavorazione artigianale è un risultato tutt’altro che scontato. Ancora più complessa è la procedura se il birrificio è di tipo agricolo, che si distingue da quello meramente artigianale per il fatto stesso che produce almeno il 51% delle materie prime che impiega. La disponibilità di un’azienda biologica già strutturata e avviata ha avuto un certo peso nella decisione protesa a favore di questa metodica, potendo coprire la produzione totale dell’orzo destinato alla trasformazione in malto. Anche la reperibilità dell'acqua, di cui la zona è abbondantemente provvista, permette di rispondere adeguatamente al requisito necessario perché la birra assurga allo status di "prodotto agricolo". Nella ricetta della birra è vero che sono sufficienti pochi elementi, quali appunto acqua, malto di cereali, luppolo e lievito. Eppure le combinazioni possono essere infinite. La scelta delle materie prime, la loro qualità, le proporzioni del dosaggio, l’impiego di metodiche diverse, questi sono tutti fattori che conferiscono alla nostra bevanda caratteristiche differenti per varietà di colori, sapori e aromi. Il malto è responsabile del sapore e del colore della birra. Il malto tostato a più alte temperature è usato per le birre scure, il malto chiaro, sottoposto a basse temperature, è impiegato per le birre più leggere. A dare amarezza e aroma, invece, è chiamato in causa il luppolo. Per un gusto più complesso è possibile aggiungere, in fase di fermentazione, anche altri ingredienti capaci di trasferire uno speciale sentore: spezie, scorze di agrumi, miele, frutta... La bravura del birrario starà non solo nel proporzionare sapientemente le materie, ma anche nel giocare con gli altri aromi.  Occorrono all'incirca 15 giorni, il tempo della maturazione, perché la birra sia subito pronta per il consumo, per il quale si raccomanda di servirla a una temperatura compresa tra gli 8° e i 10°.

Dopo la visita al birrificio abbiamo avuto modo di assaggiare, sempre guidati dal nostro esperto birraio, tre delle tipologie di birra qui prodotte, proposte in abbinamento con piatti genuini della cucina tradizionale, semplici nella presentazione ma ricchi di gusto. Il pranzo è stato servito presso il Ristorante Vecchio Mulino e preparato dal suo chef Michele del Sorbo. Ottimi i cavatelli al ragù di agnello ed eccezionale la sua carne, soprattutto nella cottura alla brace, sia per sapore che per consistenza. Deliziosi i contorni serviti.

Passando dai campi al boccale, abbiamo assaporato le speciali note gustative della birra preparata artigianalmente, apprezzandola anche in abbinamenti insoliti, come col dolce servito. Non sempre ciò che è preparato manualmente si può considerare garanzia di qualità. In questo caso, però, possiamo dire a ragion veduta che la qualità è il punto di partenza oltre che di arrivo. La consegna della nostra vetrofania sia al birrificio che al ristorante ci è parso il giusto modo per ricambiare la generosa accoglienza ricevuta e per testimoniare il nostro apprezzamento per i prodotti gustati.

MENU

Antipasti

Parmigiana con ricotta

Pallotte cacio e ova

Birra: Maggiolata

Primo

Cavatelli al ragù di agnello

Birra: Maggiolata

Secondo e contorni

Agnello alla brace con broccoli ripassati

e peperoni arrosto

Birra: Iudicis

Dessert

Dolci da credenza

Birra: Pacifica

     

2 marzo 2024 Oggi Birra

2 marzo OGGI BIRRA

Il Consolato UEG Molise è lieto di presentare il tema del prossimo appuntamento in programma il 2 marzo: Oggi Birra.

L’incontro avverrà a Castel Del Giudice, in provincia di Isernia, dove ha sede il birrificio artigianale Malto Lento. Saranno presenti l'esperto Emanuele Scocchera, responsabile del settore, e il sindaco Lino Gentile. Scopriremo come si produce la birra e come si abbina con i vari piatti per un menu di successo.

La conviviale si svolgerà presso il Ristorante Vecchio Mulino dove sarà servito il pranzo.

Tutti i consolati possono partecipare se interessati ad approfondire il tema proposto.

4 dicembre 2023 il frutto delle meraviglie

San Martino a Tramonti, tra vigneti centenari e le alici di Cetara

Nella giornata dell'11 novembre, il Consolato Ueg del Molise ha in programma una visita a Cetara presso l'azienda Delfino, famosa per la lavorazione delle alici, che illustrerà il ciclo produttivo e relativo alla trasformazione delle varie specialità gastronomiche. Al termine, è previsto lo spostamento a Tramonti per ammirare i vitigni centenari della tenuta Cantine San Francesco dell'azienda vinicola Gaetano Bove. Qui sarà servito il pranzo in abbinamento al tasting delle top Riserve della cantina.